Consiglio GAI: la politica di rimpatrio – un elemento imprescindibile di una politica d’asilo credibile

Berna, 27.03.2017 - Lunedì 27 marzo 2017, la consigliera federale Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), ha partecipato a Bruxelles all’incontro del Consiglio dei ministri di giustizia e degli affari interni dell’UE (GAI). Tra i temi affrontati ci sono state diverse proposte per rafforzare la politica di rimpatrio, un elemento imprescindibile di una politica d’asilo credibile. Pur sostenendo che un’efficace politica in materia di rimpatrio comincia nei singoli Stati, la consigliera Sommaruga ha sottolineato l’importanza di approcci comuni. Inoltre, ha proseguito, va ulteriormente incentivato il rientro volontario, come sta facendo la Svizzera nel quadro delle nuove procedure di asilo.

Stando alla consigliera Sommaruga, una politica di asilo credibile non può prescindere né da un'efficace politica di rimpatrio né da un'accoglienza solidale di quanti hanno bisogno di protezione. A tale proposito ritiene che le partenze volontarie siano preferibili a un approccio coercitivo e vadano opportunamente incoraggiate. Afferma che si dovrebbe riflettere sull'opportunità di fornire una consulenza al ritorno congiunta possibilmente già alle frontiere esterne dell'UE. Ha quindi aggiunto che parlare di politica di rimpatrio significa anche agevolare il reinserimento di quanti fanno ritorno nei Paesi di provenienza. Per la Svizzera è dunque chiaro che la cooperazione internazionale in quanto componente fondamentale di una politica di rimpatrio efficace va potenziata.

Tuttavia, ha sostenuto la consigliera federale Sommaruga, i singoli Paesi possono ottenere risultati migliori anche attraverso misure nazionali; adottando provvedimenti mirati, la Svizzera ha, ad esempio, recentemente incrementato i rientri volontari proprio all'inizio della procedura di asilo. Dalle esperienze maturate nella fase di test per procedure di asilo più veloci, in corso a Zurigo, è infatti emerso che, rispetto al sistema attuale, sono triplicati i richiedenti l'asilo che optano per un rientro volontario.

L'impegno svizzero negli hotspot e alla frontiera esterna di Schengen

La Consigliera federale ha inoltre ricordato che la Svizzera ha potenziato il supporto all'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO): quest'anno infatti il numero degli esperti svizzeri in forza all'EASO è raddoppiato raggiungendo quota 12. Tra le altre mansioni, l'EASO sostiene l'attività degli hotspot in Italia e Grecia, dove vengono registrati i rifugiati in arrivo.

Esperti svizzeri sono presenti anche in Frontex, l'agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, che nel 2017 impiegherà per le sue attività regolari 42 collaboratori del Corpo delle guardie di confine e della polizia cantonale di Zurigo. La Svizzera ha inoltre messo a disposizione altri 16 collaboratori per possibili interventi immediati. Le zone d'intervento si trovano lungo la frontiera esterna di Schengen.

Radicalizzazione ed estremismo: attivarsi subito

I colloqui si sono poi focalizzati sullo sviluppo dei sistemi informatici per migliorare la sicurezza alle frontiere esterne di Schengen. L'ordine del giorno comprendeva quindi misure contro il radicalismo e l'estremismo violento. Secondo la consigliera Sommaruga, il metodo migliore per contrastare questi fenomeni è attivarsi presto, ancora prima che intervengano polizia e autorità inquirenti. In Svizzera si sta quindi elaborando un piano di azione nazionale che coinvolge Confederazione, Cantoni e Comuni. Il Capo del DFGP ha pertanto accolto con favore la proposta tedesca di trasformare in un centro UE, e quindi rafforzare, l'attuale Radicalisation Awareness Network utilizzata per lo scambio di informazioni tra gli esperti.

Incontro bilaterale con il ministro greco per le politiche migratorie

A margine del GAI, la consigliera federale Sommaruga ha incontrato Ioannis Mouzalas, il ministro greco per le politiche migratorie, con il quale ha discusso tra l'altro le sfide che l'applicazione del Trattato di Dublino pone alla Grecia, la partecipazione della Svizzera al programma europeo di ricollocazione (Relocation) e il sostegno finanziario offerto dal nostro Paese alla Stato ellenico.

Finora la Svizzera ha accolto, nel quadro del programma di ricollocazione, 471 richiedenti l'asilo provenienti dall'Italia e 78 dalla Grecia, da dove ne sono attesi altri. È previsto che nel nostro Paese arrivino in tutto 1500 persone.

La consigliera federale Sommaruga si è recata a Bruxelles accompagnata dal consigliere di Stato ginevrino Pierre Maudet in qualità di rappresentante della Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia e da Jürg Noth, comandate del Corpo delle guardie di confine.


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