Il Consiglio federale rafforza ulteriormente la lotta contro gli abusi

Berna, 16.03.2017 - Negli scorsi anni sono state consolidate più volte le misure contro gli abusi sul mercato del lavoro e ne è stata ottimizzata l’attuazione. Il Consiglio federale vuole rafforzare ulteriormente la lotta agli abusi: il 1° aprile 2017 entrerà in vigore la modifica della legge sui lavoratori distaccati (LDist), la quale inasprisce le sanzioni amministrative e regola le condizioni di proroga dei contratti normali di lavoro (CNL) che prevedono salari minimi.

Il 4 marzo 2016 il Consiglio federale ha deciso di rafforzare la lotta contro gli abusi sul mercato del lavoro adottando ulteriori provvedimenti nell’ambito dell’attuazione dell’articolo 121a della Costituzione federale (regolazione dell’immigrazione). Tra questi rientra anche un disciplinamento giuridico delle condizioni di proroga dei CNL che prevedono salari minimi. Il 1° luglio 2015 il Consiglio federale aveva già adottato il messaggio concernente la modifica della legge sui lavoratori distaccati, che ha portato da 5000 a 30 000 franchi il limite massimo delle sanzioni amministrative previste. Partendo da queste basi, il 30 settembre 2016 il Parlamento ha approvato il progetto di modifica della LDist. Inoltre, la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) assieme ai Cantoni e alle parti sociali ha continuato negli scorsi anni a ottimizzare l’attuazione della legge.

Inasprimento delle sanzioni amministrative previste dalla LDist

Di fatto, recentemente la minaccia di una sanzione amministrativa di massimo 5000 franchi in caso di infrazioni alle condizioni salariali e lavorative minime si è rivelata poco efficace. L’aumento del limite massimo delle sanzioni amministrative a partire dal 1° aprile 2017 è volto a consolidare l’applicazione delle condizioni salariali e lavorative minime e a rafforzare l’effetto deterrente delle sanzioni. Se le aziende che distaccano i lavoratori infrangeranno le condizioni salariali e lavorative minime vigenti in Svizzera, in futuro potranno essere punite con una sanzione amministrativa fino a 30 000 franchi. In alternativa potrà essere disposto un divieto di fornire servizi, come avviene già adesso. Nei casi più gravi entrambe le sanzioni possono essere comminate in maniera cumulativa.

Presupposti nel Codice delle obbligazioni per la proroga dei CNL

Con le misure collaterali è stata introdotta un’osservazione generale del mercato del lavoro da parte delle Commissioni tripartite (CT). Se una CT constata che in un ramo o in una professione vengono ripetutamente e abusivamente offerti salari inferiori a quelli usuali per il luogo, la professione o il ramo, può chiedere all’autorità competente l’emanazione di CNL a tempo determinato che prevedano salari minimi. Tuttavia l’attuale disposizione legale non disciplina la questione della proroga di CNL a tempo determinato. Con la nuova regolamentazione che entrerà in vigore il 1° aprile 2017 un CNL vigente può essere prorogato qualora la CT riscontri ripetute violazioni del salario minimo previsto nel CNL, oppure vi sia motivo di ritenere che la scadenza del CNL possa nuovamente determinare offerte di salari inferiori a quelli usuali per il luogo o il ramo. La regolamentazione delle condizioni da soddisfare per la proroga dei CNL aumenterà la certezza del diritto e risponderà alla richiesta espressa dai Cantoni frontalieri, come il Ticino e Ginevra, che hanno già introdotto CNL con salari minimi in vari rami professionali.

Ulteriori misure per combattere gli abusi sul mercato del lavoro

Inoltre, su mandato del Consiglio federale, il DEFR elaborerà entro la primavera del 2017 un progetto da porre in consultazione sull’aumento dei controlli secondo l’ODist, che passeranno dai 27 000 ai 35 000 all’anno. Il piano d’azione adottato dal Consiglio federale il 23 novembre 2016 prevede inoltre che gli organi di controllo competenti per le misure collaterali perseguano maggiormente una strategia di controllo fondata su analisi del rischio. L’attività di controllo dovrà essere organizzata con efficienza per garantire il celere disbrigo di dossier particolari. Negli ultimi anni la SECO, in collaborazione con le parti sociali e i Cantoni, ha già ottenuto notevoli miglioramenti grazie a una maggiore formazione degli organi di controllo e a un potenziamento del sostegno finanziario per l’attività di controllo in alcuni Cantoni.


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Fabian Maienfisch, Comunicazione, SECO,
+41 58 462 40 20

Peter Gasser, vice-capo Direzione del lavoro,
+41 58 462 28 40


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