Dialogo sui diritti umani tra la Svizzera e la Cina

Berna, 03.03.2017 - Il 2 e 3 marzo si è svolta a Berna la 15a tornata del dialogo sui diritti umani tra la Svizzera e la Cina. I colloqui, condotti in via riservata, hanno consentito un confronto franco, costruttivo e reciprocamente critico sulla situazione dei diritti umani nei due Paesi. Sul tappeto temi inerenti ai diritti umani, come quello del sistema giudiziario e penitenziario, senza tralasciare la pena di morte, i diritti delle minoranze e il rafforzamento del sistema internazionale di tutela dei diritti umani.

Quest’anno il dialogo sui diritti umani si è concentrato in via prioritaria sul sistema giudiziario e penitenziario, oltre che sui diritti delle minoranze. La Svizzera ha espresso la propria preoccupazione per il perseguimento penale nei confronti di avvocati e difensori dei diritti umani, e per le annesse accuse di torture, e ha sottolineato gli obblighi procedurali come quello di garantire alla persona in fermo la possibilità di ricorrere a un’assistenza legale di sua scelta e il dovere di informare la famiglia. Nel corso dei colloqui sono stati sollevati alcuni casi eloquenti e situazioni preoccupanti dal punto di vista della protezione e dei diritti delle minoranze in Tibet e nello Xinjiang. Oggetto del dialogo è stato inoltre l’impegno multilaterale di entrambi i Paesi, soprattutto nella cornice del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite. A questo proposito è stata messa in risalto l’importanza di rafforzare il pilastro dei diritti umani nel sistema dell’ONU e la partecipazione della società civile a questi meccanismi internazionali. La Svizzera ha rinnovato al Governo cinese il suo suggerimento di accogliere prossimamente una visita dell’Alto commissario dell’ONU per i diritti umani in Cina.

La tornata di dialogo ha offerto inoltre l’occasione per parlare della cooperazione tecnica nel campo dei diritti umani e per approfondire tematicamente, per esempio, il pluriennale scambio tra esperti in materia di esecuzione delle pene.

Il 3 marzo la delegazione cinese è stata accolta dalla segretaria di Stato Pascale Baeriswyl, dopodiché si è recata nella sede della polizia cantonale a Berna e nel carcere di Burgdorf per approfondire il focus tematico sul sistema giudiziario e penitenziario. Questi appuntamenti sono serviti, da un lato, a visualizzare concretamente come viene garantita la tutela dei diritti umani delle persone che si trovano in custodia della polizia e sotto indagine in Svizzera, dall’altro, hanno permesso un confronto oggettivo con le sfide connesse a questo tema in Cina e in Svizzera.

Il dialogo bilaterale in materia di diritti umani tra la Svizzera e la Cina si svolge dal 1991.


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