Caso Gambia: Il Ministero pubblico della Confederazione assume il procedimento penale

Berna, 06.02.2017 - Il Ministero pubblico della Confederazione assume il procedimento penale che è stato aperto nei confronti di un ex ministro gambiano, basandosi su und domanda per stabilire la competenza da parte della Procura generale del cantone di Berna.

La domanda per stabilire la competenza presentata dalla Procura generale del cantone di Berna il 1° febbraio 2017 è stata esaminata dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC). Sussistono elementi sufficienti per non escludere il sospetto di crimini contro l’umanità; dal 2011 questo delitto è di competenza federale. Di conseguenza, il MPC assume il procedimento già aperto. Come sempre e anche per questo caso, vige la presunzione d’innocenza.

Il 29 novembre 2016 il MPC è stato informato da fedpol che l’ex ministro dell’interno gambiano aveva presentato una richiesta d’asilo in Svizzera. Il giorno seguente, la divisione Assistenza giudiziaria, Diritto penale internazionale del MPC ha conferito a fedpol un primo mandato per accertamenti preliminari. Inoltre, diversi accertamenti sono stati intrapresi, tra l’altro tramite lo scambio con partner internazionali, comprendente la Corte Penale Internazionale (CPI). Domande giuridiche relative alla competenza sono state esaminate, in particolare sotto l’angolo della competenza federale, che esiste solo dal 2011 per i relativi delitti nel campo del diritto penale internazionale. Questi primi accertamenti hanno fornito il risultato che in quel momento, anche riguardante la proporzionalità, non c’era un motivo apparente per una detenzione.  

La situazione iniziale si è modificata con l’apertura il 26 gennaio 2017 di un procedimento penale della Procura generale del cantone di Berna, basandosi sulla denuncia penale sporta da TRIAL International, con l’autorizzazione giuridica del 28 gennaio 2017 per la carcerazione preventiva del ex ministro gambiano, e con la domanda per stabilire la competenza da parte della Procura generale del cantone di Berna il 1° febbraio 2017. Dalla denuncia penale risulta infatti chiaramente che TRIAL International non ha sporto denuncia per crimini contro l’umanità, cioè crimini che richiederebbero un „attacco esteso o sistematico contro popolazioni civili“ (art. 264a CP), ma si è indirizzata manifestamente e coscientemente alle autorità cantonali di perseguimento penale competenti tra l’altro per lesioni personali gravi (art. 122 CP), coazione (art. 181 CP), sequestro di persona e rapimento (art. 183 CP).

Inoltre, la denunciatrice aveva raccolto delle informazioni importanti, che sono rilevanti per l’inchiesta penale. Infine, la situazione politica in Gambia è cambiata fondamentalmente durante le ultime settimane, ciò che può produrre degli effetti riguardanti il funzionamento della giustizia di quel luogo ed eventualmente anche circa la collaborazione con le autorità svizzere di perseguimento penale. In base a questi nuovi elementi e a un colloquio del procuratore generale della Confederazione con il procuratore generale del cantone di Berna, il MPC ha deciso di assumere il procedimento penale.

Durante le settimane seguenti e fino alla fine della carcerazione preventiva di tre mesi autorizzata dal Giudice dei provvedimenti coercitivi, il MPC intraprenderà altri atti d’indagine, che saranno soprattutto mirati sulle condizioni elencate di cui sopra per l’applicazione dell’art. 264a CP. Il MPC informerà in seguito, ma non prima, sul procedimento.


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