Misure di salvaguardia delle fideiussioni della Confederazione nel settore della navigazione marittima

Berna, 27.01.2017 - Il 27 gennaio 2017 un quotidiano ha citato un documento riservato del Consiglio federale sulla situazione di una società armatrice al beneficio di fideiussioni. Per evitare speculazioni ed eventuali danni finanziari a carico della Confederazione, della società in questione e degli armatori svizzeri, il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) comunica quanto segue: a causa dei difficili sviluppi economici in questo settore, la Confederazione rischia di subire ingenti perdite finanziarie. Dalla metà del 2015 la Confederazione ha adottato misure per evitare e/o ridurre al minimo questi danni. Inoltre, su richiesta del capo del DEFR, il Controllo federale delle finanze (CDF) ha svolto un’inchiesta amministrativa di cui si stanno vagliando i risultati. I primi provvedimenti sono già stati attuati. Il Consiglio federale, il CDF e la Delegazione delle finanze delle Camere federali (FinDel) hanno ricevuto informazioni costanti e trasparenti sugli sviluppi della situazione. L’opinione pubblica non è stata informata prima per evitare di pregiudicare la ricerca di soluzioni e arginare il più possibile i danni finanziari a carico della Confederazione. In seguito alla pubblicazione dell’articolo di stampa, il capo del DEFR ha immediatamente sporto denuncia contro ignoti per violazione del segreto d’ufficio.

Nell’ambito della legge sull’approvvigionamento del Paese, dal 1959 la Confederazione concede fideiussioni agli armatori attivi nella navigazione marittima allo scopo di mettere le navi d’alto mare al servizio dell’approvvigionamento economico del Paese in caso di crisi e di garantire l’approvvigionamento di beni. Nel 2008 il credito quadro è passato dai 600 milioni di franchi del 2002 a 1,1 miliardi di franchi. La Confederazione ha concesso fideiussioni attingendo a questo credito, che oggi ammontano a circa 800 milioni di franchi.

Dal 2008 la navigazione d’alto mare sta vivendo una profonda crisi economica in tutto il mondo, sfociata in perdite miliardarie per gli armatori e gli istituti bancari esteri. La crisi si è progressivamente estesa fino a coinvolgere anche gli armatori svizzeri. Stando agli osservatori, il mercato dovrebbe riprendersi, ma le incertezze permangono e con esse i rischi elevati per le navi che beneficiano di fideiussioni della Confederazione. Potenzialmente, le perdite per la Confederazione sarebbero ingenti.

Misure imposte alle società armatrici per evitare danni

A partire dalla metà del 2015 il DEFR ha imposto alle società armatrici apposite misure per garantire la liquidità e migliorare la redditività, evitando così il ricorso alle fideiussioni e dunque grosse perdite finanziarie a carico della Confederazione. Le misure concordate con l’Amministrazione federale delle finanze comprendono in particolare:

  • elaborare e attuare in stretta collaborazione con le banche e gli esperti del settore un pacchetto di misure per migliorare la competitività degli armatori coinvolti e la liquidità delle società navali in questione; 
  • migliorare il posizionamento degli armatori nei rispettivi mercati;
  • per quanto economicamente possibile, introdurre meccanismi di sicurezza per sollecitare il pagamento rapido degli ammortamenti scoperti dei prestiti concessi. Inoltre, in condizioni economiche favorevoli, i prestiti vanno rimborsati prima del termine contrattuale;
  • seguire da vicino gli sviluppi della situazione sottoponendo gli armatori in difficoltà a un monitoraggio mensile che comprenda la consulenza da parte di una società esterna.

Per una società in particolare sono state concordate e attuate misure più specifiche.

Tutte queste misure puntano a dare stabilità alle aziende coinvolte, a preservare le loro attività e ad evitare e/o attenuare eventuali perdite per la Confederazione.

Inchiesta amministrativa da parte del Controllo federale delle finanze

All’inizio del maggio 2016 il capo del DEFR ha incaricato il CDF di aprire un’inchiesta amministrativa sulla prassi delle fideiussioni presso l’Ufficio federale dell’approvvigionamento economico del Paese (UFAE). L’inchiesta verteva anche sui preparativi all’origine del forte aumento (500 mio. fr.), nel 2008, del limite di credito per le fideiussioni, sulle modalità di gestione dei rischi nettamente più elevati per la Confederazione quando, a fine 2008, la navigazione marittima è entrata in crisi, nonché su eventuali indizi di fattispecie penalmente rilevanti. Inoltre, l’organizzazione dell’UFAE è stata sottoposta a un’indagine per verificare se sussistono problemi.

Il DEFR sta analizzando l’esito dell’inchiesta amministrativa, dopodiché ne discuterà con la FinDel. Le prime misure organizzative sono già state adottate. Per ora non è possibile fornire maggiori informazioni.

Organi competenti costantemente informati

Il Consiglio federale, il CDF e la FinDel sono tenuti al corrente degli sviluppi della situazione in via continuativa e trasparente. Non è stato possibile informare prima l’opinione pubblica per non pregiudicare la ricerca di soluzioni e ridurre al minimo eventuali danni per la Confederazione.

Denuncia al Ministero pubblico della Confederazione per violazione del segreto d’ufficio

L’articolo del 27 gennaio 2017 costituisce una violazione del segreto d’ufficio. Subito dopo la sua pubblicazione il capo del DEFR ha pertanto sporto denuncia contro ignoti per violazione del segreto d’ufficio.

             

Informazioni sulle fideiussioni della Confederazione

Il sistema svizzero delle fideiussioni per la navigazione marittima esiste dal 1959. Nell’ambito dei crediti d’impegno stanziati la Confederazione può, se ci sono le necessarie premesse, concedere fideiussioni per finanziare l’acquisto di navi d’alto mare. Con queste fideiussioni di diritto pubblico la Confederazione crea incentivi per indurre gli armatori a battere bandiera elvetica e, in caso di bisogno, assicurare alla Svizzera le necessarie vie di trasporto. Se un armatore non adempie al suo obbligo di pagamento, la Confederazione – in qualità di garante – deve assumersi il rispettivo debito. Nell’ambito delle fideiussioni accordate, la Confederazione ha un diritto di pegno in virtù delle ipoteche sulle navi. L’attuale credito di fideiussione di 1,1 miliardi di franchi scade in giugno 2017.

Il 21 dicembre 2016, su proposta del DEFR, il Consiglio federale ha deciso di raccomandare al Parlamento di non rinnovare il credito quadro mediante fideiussioni. Le fideiussioni in corso permangono e le ultime scadranno nel 2032.

Basi legali concernenti la navigazione marittima:
  • Legge federale sull’approvvigionamento economico del Paese (RS 531)
  • Ordinanza concernente la fideiussione di mutui per il finanziamento di navi svizzere d'alto mare (RS 531.44)


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