Giornata della protezione dei dati 2017: ovunque sotto l’occhio delle telecamere

Berna, 27.01.2017 - Le nuove possibilità tecnologiche ci consentono di vedere il mondo in alta risoluzione e a prezzi contenuti. Per le autorità statali o i privati che vogliono una maggiore sicurezza, la videosorveglianza sembra essere una panacea, sebbene sia ben lungi dall’essere sempre il mezzo appropriato per proteggere i cittadini dagli abusi. Inoltre, vi è il rischio di violare la sfera privata delle persone riprese.

Il continuo miglioramento della qualità delle videocamere e l’abbassamento dei prezzi fa sì che queste vengano sempre più utilizzate per la sorveglianza del settore privato. Vengono installate per motivi di sicurezza e di ordine nei ristoranti, nei grandi magazzini, negli autosili, nei WC dei cinema e dei centri sportivi o addirittura in casa. Anche se per l’utilizzo di un impianto di videosorveglianza sul proprio terreno o nella propria azienda non è necessaria alcuna autorizzazione, chi riprende persone in modo riconoscibile deve avere un buon motivo e deve attenersi a determinate regole. Lo stesso vale per l’utilizzo di droni o di dashcam.

Quest’anno, in occasione della Giornata della protezione dei dati, l’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza vuole attirare l’attenzione sui rischi della videosorveglianza. In particolare, è necessario informare le persone della possibilità che siano riprese dalla telecamera prima che entrino nell’area d’inquadratura. Inoltre, la telecamera può riprendere solo lo stretto necessario: non è permesso filmare l’area pubblica o includere il terreno del vicino. Infine, si dovrebbe ove possibile optare per una soluzione alternativa che fornisca una protezione efficace senza violare la sfera privata di altre persone. Se la videosorveglianza è imprescindibile, si dovrebbe per quanto possibile ricorrere a filtri per la privacy (tecniche di sfocatura delle immagini) e concedere l’accesso alle immagini originali solo in casi di comprovata necessità.

Per informare che è in corso una videosorveglianza raccomandiamo di sistemare un cartello ben visibile all’altezza degli occhi. Deve essere chiaro dove gli interessati possono far valere il loro diritto all’informazione. Filmare persone a loro insaputa è contrario alla legge sulla protezione dei dati. Pertanto, è necessario usare particolare prudenza anche per l’impiego di droni e dashcam. Qui si aggiunge il fatto che le riprese su suolo pubblico sono di competenza della polizia o necessitano di un’autorizzazione.

Qualora le immagini dovessero servire a far luce su un delitto, il materiale video deve essere consegnato alle autorità competenti. I privati non sono autorizzati ad avviare un’investigazione, ad esempio divulgare su Internet le immagini del presunto autore. Spetta al tribunale decidere caso per caso se le immagini sono ammissibili quale mezzo di prova. Le immagini possono essere memorizzate quale mezzo di prova solo per il tempo in cui sono effettivamente necessarie per individuare eventuali abusi. Solitamente devono essere cancellate entro 24 – 48 ore. Regole particolari si applicano per l’impiego di sistemi di comparazione foto per il controllo degli accessi alle stazioni sciistiche e ai centri sportivo-recreativi.

Chi viene filmato mediante una videocamera senza aver dato il proprio consenso e ritiene che la sua sfera privata sia stata violata, ha il diritto di opporvisi ed esigere informazioni sui propri dati. Suggeriamo di contattare dapprima il proprietario dell’impianto video e chiedergli che le immagini siano cancellate e che modifichi eventualmente l’angolo di ripresa o la posizione della videocamera. Se il problema non può essere risolto in via bilaterale, gli interessati hanno la possibilità d’intentare un’azione civile. A seconda del caso raccomandiamo di consultare un avvocato. Se la videosorveglianza viene impiegata nell’ambito di un rapporto lavorativo, i dipendenti interessati possono rivolgersi all’Ufficio dell’ispettorato del lavoro cantonale.

Sul nostro sito Internet troverete maggiori informazioni sull’utilizzo della videosorveglianza nei più svariati settori (www.lincaricato.ch).

Domani si terrà l’undicesima edizione della Giornata internazionale della protezione dei dati che, dal 2007, viene indetta su iniziativa del Consiglio d’Europa ogni 28 gennaio in tutt’Europa e anche Oltre oceano. Il suo obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza dei cittadini in merito alla protezione della sfera privata e al diritto all’autodeterminazione in materia di dati personali e promuovere un cambiamento duraturo delle abitudini di utilizzo delle nuove tecnologie.   

Che esperienze avete fatto con la videosorveglianza? Avete domande riguardo all’installazione di una videocamera oppure la presenza di una videocamera vi ha già infastidito? Discutetene nel Blog dell’IFPDT: http://www.blog.edoeb.admin.ch.


Indirizzo cui rivolgere domande

Ufficio stampa dell’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza, tel. 058 464 94 10, info@edoeb.admin.ch



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Incaricato federale della protezione dei dati e per la trasparenza
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