Piano d’azione per Jenisch, Sinti e Rom: confermato l’orientamento scelto

Berna, 21.12.2016 - In occasione della seduta del 21 dicembre 2016 il Consiglio federale ha preso atto dei risultati intermedi del piano d’azione per migliorare le condizioni di vita di Jenisch, Sinti e Rom. Ha confermato l’orientamento scelto e, per gli ambiti di competenza dei Cantoni, ha incaricato il Dipartimento federale dell’interno (DFI) di proseguire le consultazioni con le rispettive conferenze cantonali.

Nel giugno 2014, in risposta a due interventi parlamentari, il Consiglio federale ha dato la propria disponibilità a intervenire al fine di elaborare
misure concrete. Il gruppo di lavoro incaricato a tale scopo e diretto dall'Ufficio federale della cultura (UFC) ha iniziato a occuparsi della questione nella primavera del 2015 e, a giugno 2016, ha presentato un catalogo di raccomandazioni in merito ai seguenti cinque ambiti: aree di sosta e di passaggio, formazione, settore sociale, cultura e identità nonché il rinnovo della Fondazione «Un futuro per i nomadi svizzeri» quale interfaccia tra lo Stato e i gruppi d'interesse.

Il DFI ha informato il Consiglio federale in merito alle misure di competenza della Confederazione, in particolare il riconoscimento degli Jenisch e Sinti svizzeri e il sostegno di progetti a favore della loro lingua e cultura. Inoltre la Fondazione «Un futuro per i nomadi svizzeri» viene rafforzata attraverso una riorganizzazione: il Consiglio di fondazione e le risorse vengono ampliati, la carica dell'amministratore delegato viene rioccupata e la segreteria della Fondazione è trasferita a Berna.

Per giungere a risultati concreti nei tre importanti ambiti aree, formazione e settore sociale la Confederazione deve invece poter contare sulla collaborazione dei Cantoni, competenti per esempio, in linea di principio, per la creazione di aree di sosta e di passaggio. Tuttavia, nel caso delle aree di transito per Rom di passaggio dall'estero è necessario trovare soluzioni sovraregionali. In questo ambito la Confederazione deve assumere un ruolo di coordinamento dei Cantoni.

Il Consiglio federale ha confermato gli ambiti e l'orientamento scelti e ha incaricato il DFI di proseguire le consultazioni con i servizi specializzati intercantonali, ovvero la Conferenza svizzera dei direttori delle pubbliche costruzioni, della pianificazione del territorio e dell'ambiente (DCPA), la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), la Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP) e la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS). L'obiettivo
delle consultazioni è fissare la collaborazione tra Confederazione e Cantoni negli ambiti aree, formazione e settore sociale. Per quanto concerne le aree, in occasione del loro incontro il 12 dicembre 2016, il DFI e la DCPA hanno deciso che occorre elaborare un piano comune.


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Anne Weibel, responsabile della comunicazione, Ufficio federale della cultura (UFC), tel. 058 462 79 85


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