Conclusa la tavola rotonda sull’amianto: le vittime avranno presto un sostegno

Berna, 19.12.2016 - Le persone che soffrono di un mesotelioma dovuto all’amianto e i loro familiari devono beneficiare rapidamente di un sostegno finanziario e psicologico. Nel quadro della tavola rotonda istituita dal consigliere federale Alain Berset e presieduta dall’ex consigliere federale Moritz Leuenberger sono stati elaborati i criteri di base per definire chi potrà essere sostenuto e come sarà organizzato il sostegno nei singoli casi. Per indennizzare le vittime dell’amianto sarà istituito un fondo il cui finanziamento è già parzialmente garantito. Una fondazione di diritto privato dovrà esaminare le richieste delle vittime e assicurare il finanziamento a lungo termine del fondo. Il mandato della tavola rotonda è pertanto adempiuto.

Devono poter beneficiare di un sostegno finanziario tutte le persone cui dal 2006 è stato diagnosticato un tumore maligno del peritoneo o della pleura (mesotelioma) dovuto all’amianto, indipendentemente dal fatto che la patologia sia riconosciuta o meno come malattia professionale. Questo il principio sul quale si sono accordati i rappresentanti delle vittime dell’amianto, delle imprese attive in passato nella produzione e lavorazione dell’amianto, dei sindacati e dell’economia che hanno partecipato alla tavola rotonda istituita nel 2015.

L’importo del sostegno finanziario sarà in linea con le prestazioni versate dall’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni (AINF) ai pazienti che soffrono di una patologia riconosciuta come malattia professionale causata dall’amianto. Sono previste prestazioni anche per i beneficiari dell’AINF. In questo modo si vuole garantire che le persone non affiliate all’AINF e i pazienti che invece lo sono siano sostenuti alla stessa maniera.

Il finanziamento del fondo è garantito in una prima fase
Chi riceve un indennizzo dal fondo s’impegna in contropartita a rinunciare a far valere pretese civili. Secondo la volontà della tavola rotonda, anche le cause ancora pendenti dovranno essere composte per via extragiudiziale.

Si stima che, fino al 2025 saranno necessari circa 100 milioni di franchi per finanziare il costituendo fondo. Le commissioni paritetiche professionali, le imprese di lavorazione dell’amianto, le assicurazioni e le imprese ferroviarie si sono già dette disposte a garantire circa 30 milioni di franchi. Queste garanzie sono volontarie e in parte vincolate alla condizione che anche altri attori parteciperanno al fondo. Se dopo il 2025 saranno necessari ulteriori finanziamenti, la direzione del costituendo fondo cercherà per tempo una soluzione.

Istituzione di un servizio di assistenza
Oltre al fondo dovrà essere costituito, in collaborazione con istituzioni già operative in questo ambito, un servizio di assistenza gratuito per tutte le vittime dell’amianto. Le persone malate beneficiano già oggi di una buona assistenza medica, ma non sempre della necessaria assistenza psicologica. L’offerta è aperta anche alle persone che in passato sono venute a contatto con l’amianto e temono di ammalarsi di mesotelioma. Le leghe polmonari regionali stanno elaborando progetti pilota nella Svizzera tedesca e francese. Anche queste offerte dovranno essere almeno in parte finanziate dal fondo.

La fondazione deve assicurare il sostegno alle vittime dell’amianto
Su raccomandazione della tavola rotonda, nelle prossime settimane sarà costituita la fondazione di diritto privato Fondo per le vittime dell’amianto che dovrà esaminare le richieste delle vittime e accordare loro il dovuto sostegno finanziario e psicologico. Il consiglio di fondazione avrà inoltre il compito di persuadere altri settori economici a partecipare al finanziamento volontario del fondo. Nel consiglio di fondazione, alla cui presidenza è designato Urs Berger, presidente dell’Associazione svizzera d’assicurazioni, siederanno i rappresentanti delle associazioni e delle imprese che alimenteranno il fondo e rappresentanti delle vittime dell’amianto e dei sindacati.

Circa 120 nuovi casi di mesotelioma all’anno
In Svizzera, ogni anno circa 120 persone si ammalano di mesotelioma in seguito all’esposizione, in passato, a quantità cancerogene di fibre aerodisperse dell’amianto. Una trentina non beneficia delle prestazioni dell’AINF, perché nel loro caso la patologia non è riconosciuta come malattia professionale. Sul piano finanziario queste persone sono generalmente svantaggiate rispetto agli assicurati AINF.

L’amianto è stato impiegato nella lavorazione di materiali da costruzione e utilizzato in larga misura nell’edilizia, nell’industria e nella tecnica soprattutto negli anni 1960 e 1970. Per prevenire le malattie dovute all’amianto, nel 1989 è stato emanato un divieto generale di utilizzare, a partire dal 1990, prodotti e oggetti contenenti questa sostanza. Diversi uffici federali, i servizi specializzati cantonali, la Suva, le associazioni dei datori di lavoro e i sindacati hanno inoltre istaurato da anni una stretta collaborazione per mettere in guardia e proteggere la popolazione da esposizioni all’amianto pericolose per la salute. Il lavoro di prevenzione è importante perché in molti vecchi edifici vi è ancora dell’amianto. Se vi è ragione di sospettarne la presenza, prima di procedere a lavori di ristrutturazione o restauro, è dunque indispensabile rivolgersi a specialisti per evitare esposizioni all’amianto suscettibili di provocare nuovi casi di mesotelioma.

Lavori legislativi in corso
Le vittime dell’amianto e i loro familiari possono far valere in sede civile il diritto al risarcimento del danno e alla riparazione morale nei confronti delle persone e delle imprese che ritengono responsabili della loro malattia. Tuttavia, questo diritto cade in prescrizione al più tardi dieci anni dopo la fine dell’influsso dannoso, spesso quindi molto tempo prima che si manifesti la malattia. Una revisione pendente in Parlamento della legislazione in materia di prescrizione, che prevede una proroga del termine di prescrizione per i danni lungolatenti, per esempio per quelli causati dalle fibre dell’amianto, è stata bloccata in attesa dell’esito dei lavori della tavola rotonda. Secondo quest’ultima le prestazioni previste dal fondo per le vittime dell’amianto e i loro familiari potranno fornire un impulso importante affinché il Parlamento giunga ora a una soluzione adeguata del problema.


Indirizzo cui rivolgere domande

Peter Lauener, portavoce del DFI, tel. 058 462 82 31



Pubblicato da

Segreteria generale DFI
http://www.edi.admin.ch

Ufficio federale della sanità pubblica
http://www.bag.admin.ch

https://www.admin.ch/content/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-65000.html