Primavera araba: il Procuratore generale della Confederazione incontra le autorità egiziane al Cairo

Berna, 17.12.2016 - Il 17 dicembre 2016, il Ministero pubblico della Confederazione e le competenti autorità egiziane hanno partecipato a un incontro di natura operativa al Cairo. Lo scambio bilaterale ha permesso alle autorità preposte al perseguimento penale di entrambi gli Stati di fare il punto della situazione e sondare il proseguimento dei procedimenti penali in corso nell’ambito della Primavera araba.

Oggi, al Cairo, il Procuratore generale della Confederazione Michael Lauber, accompagnato da una delegazione di collaboratori del Ministero pubblico della Confederazione (MPC), ha incontrato il suo omologo egiziano. Nel solco degli scambi proficui che hanno caratterizzato i primi due incontri, svoltisi nel dicembre 2013 e nel gennaio 2016, la discussione trattava i più recenti sviluppi costatati nei procedimenti penali ed era volta a stabilire le prossime fasi nel rispetto dei principi di sovranità e d’indipendenza. Inoltre, il Procuratore generale della Confederazione e la delegazione del MPC hanno incontrato anche rappresentanti del comitato egiziano per la restituzione degli averi bloccati all’estero.

Dal 2011 il MPC conduce un procedimento penale per titolo di riciclaggio di denaro (art. 305bis Codice penale, CP) e partecipazione o sostengo a un’organizzazione criminale (art. 260ter CP) in seguito agli avvicendamenti della Primavera araba nella Repubblica araba d’Egitto. Dall’inizio del procedimento, il MPC ha chiesto a più riprese a quest’ultima informazioni sull’evoluzione della situazione procedurale e giudiziaria in situ delle persone imputate nel procedimento penale svizzero e le relative decisioni giudiziarie. Le sentenze e decisioni emesse in Egitto sono state analizzate approfonditamente per quanto riguarda eventuali nessi con i valori patrimoniali sequestrati in Svizzera. Il MPC ha proseguito al contempo le sue indagini sull’origine di questi fondi. Inoltre, il MPC acquisisce agli atti le decisioni di «riconciliazione legale» emesse dal comitato egiziano per la restituzione degli averi bloccati all’estero che, se sono corroborate dall’incarto penale svizzero, ne impatteranno l’esito.

L’allineamento delle decisioni svizzere ed egiziane ha infatti già permesso di chiudere più parti del procedimento avviato in Svizzera per titolo di organizzazione criminale e riciclaggio di denaro nei confronti di più imputati e a decisioni di dissequestro per un importo complessivo pari a circa CHF 180 milioni.

Oggi, il procedimento penale prosegue per titolo di organizzazione criminale e riciclaggio di denaro nei confronti di ancora sei persone. L’importo dei valori patrimoniali sequestrati ammonta a circa CHF 430 milioni.

Il prosieguo del procedimento svizzero comporta sfide tutt’oggi notevoli: valori patrimoniali per un importante ammontare sono tuttora sotto sequestro e la tempestività è imprescindibile per rispettare i diritti di tutte le parti nel procedimento. L’Egitto, infatti, è anche accusatore privato nel quadro del procedimento penale svizzero.

IL MPC NON RILASCERÀ ALTRE INFORMAZIONI, NÉ PER TELEFONO NÉ SU RICHIESTA SCRITTA.


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