Inizia la seconda fase di promozione dei centri di ricerca sull’energia

Berna, 15.12.2016 - I Swiss Competence Centers for Energy Research (SCCER) sono stati un successo. Alla fine di novembre la presidenza della Commissione per la tecnologia e l’innovazione (CTI) ha approvato le domande presentate dagli otto SCCER, che dal 2017 entreranno così nella seconda fase di promozione. Inoltre, verrà incentivata la collaborazione fra i centri mediante progetti comuni denominati Joint Activities. Nel quadro del piano d’azione «Ricerca coordinata in campo energetico in Svizzera» per i prossimi quattro anni la CTI potrà contare su 119,7 milioni di franchi.

Il 31 dicembre 2016 si conclude la prima fase del Programma di promozione Energia della CTI. Il Parlamento ha accolto la proposta del Consiglio federale di finanziare i SCCER per altri quattro anni. La presidenza della CTI ha approvato le domande presentate dagli otto centri istituiti durante la prima fase di promozione:

  • Future Energy Efficient Buildings & Districts (SCCER FEEB&D)
  • Efficiency of Industrial Processes (SCCER EIP)
  • Future Swiss Electrical Infrastructure (SCCER FURIES)
  • Heat & Electricity Storage (SCCER HaE)
  • Supply of Electricity (SCCER SoE)
  • Competence Center for Research in Energy, Society and Transition (SCCER CREST)
  • Mobility (SCCER Mobility)
  • Biomass for Swiss Energy Future (SCCER BIOSWEET)

Nella prima fase l’attività dei SCCER ha avuto riscontri positivi: alla fine del 2016 vi erano impiegati oltre 1100 ricercatori, che hanno pubblicato oltre 750 articoli scientifici e, nel corso dell’anno, sono stati offerti più di 200 corsi di formazione continua nel settore dell’energia. Mentre nella fase di promozione 2013-2016 l’attività si è concentrata sull’istituzione dei centri, nei prossimi quattro anni sarà necessario proseguire i lavori già avviati. Inoltre, è previsto il lancio di progetti comuni denominati Joint Activities, finalizzati a rafforzare la collaborazione interdisciplinare. «È molto importante consolidare le relazioni tra i centri. Se per alcuni temi come la modellizzazione, l’elaborazione di scenari o l’accettazione a livello sociale i SCCER mettono insieme le loro forze, potranno avere un effetto globale più incisivo» afferma il presidente della CTI Walter Steinlin.

Nella seconda fase di promozione la CTI può contare su 112 milioni di franchi per il finanziamento dei centri e su 7,7 milioni di franchi per le sei Joint Activities approvate. Il mandato della CTI per la creazione e lo sviluppo dei centri di competenza si basa sul piano d’azione «Ricerca coordinata in campo energetico in Svizzera», che prevede un periodo di otto anni, in scadenza alla fine del 2020, per adempiere tale mandato. A partire da quel momento i SCCER dovranno essere in grado di proseguire le loro attività autonomamente.
«La Confederazione ha fornito un supporto iniziale. Dal 2020 in poi i centri dovranno sviluppare il know-how necessario e trovare soluzioni per il futuro energetico d’intesa con il settore economico» precisa Steinlin.

Swiss Competence Centers for Energy Research (SCCER)
Nel quadro del piano d’azione «Ricerca coordinata in campo energetico in Svizzera» la CTI è stata incaricata di finanziare e gestire i centri di competenza interuniversitari per la ricerca, i Swiss Competence Centers for Energy Research (SCCER). Gli otto SCCER, istituiti all’interno di sette ambiti d’intervento, hanno iniziato le loro attività nel 2013/2014 con l’obiettivo di trovare soluzioni alle problematiche tecniche, sociali e politiche dovute alla svolta energetica. La CTI fa parte del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR).

Per maggiori informazioni sui SCCER:
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