Manipolazione dei gas di scarico Volkswagen: messe al sicuro le prove

Berna, 09.12.2016 - Il 9 dicembre 2016, in seguito a una decisione della Corte dei reclami penali del Tribunale penale federale, il Ministero pubblico della Confederazione ha messo al sicuro delle prove presso il gruppo AMAG. Il tribunale ha ritenuto necessari atti d’indagine presso AMAG, i suoi organi e impiegati. AMAG ha cooperato pienamente con le autorità preposte al perseguimento penale.

Lo scorso anno, la Conferenza dei procuratori della Svizzera (CPS), ossia l’unione delle 26 procure cantonali, ha concordato con il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) di fare confluire le denunce ricevute in Svizzera attinenti ai valori dei gas di scarico manipolati nel caso Volkswagen presso il MPC. Quest’ultimo ha in seguito trasmesso oltre 2000 denunce nel quadro di una domanda di assunzione del procedimento penale svizzero alla competente procura di Braunschweig in Germania, che conduceva un’inchiesta penale tenendo conto della situazione complessiva dei fatti e, quindi, degli 11 milioni di veicoli in tutto il mondo. La domanda di assunzione del procedimento penale è stata presentata in primo luogo considerate tali circostanze e il fatto che un’inchiesta penale è efficace innanzitutto se è condotta in loco. La procura di Braunschweig ha dato seguito alla richiesta della Svizzera.

 

Successivamente all’avvenuta assunzione del procedimento penale condotto nei confronti degli organi di Volkswagen AG e tenuto conto della mancanza di un concreto sospetto di reato nei confronti di eventuali compartecipi in Svizzera, il MPC ha emanato un decreto di non luogo a procedere. Tale decisione è stata impugnata da 596 persone, le quali hanno chiesto di aprire un’inchiesta penale segnatamente nei confronti di AMAG e dei relativi organi.

 

Il MPC ha espresso alla giurisdizione di reclamo il suo parere, secondo cui non vi sono assolutamente indizi per nessun tipo di sospetto iniziale nei confronti di eventuali autori in Svizzera. Secondo il MPC, aprire un’inchiesta penale sarebbe quindi equivalso a eseguire una ricerca generalizzata e indiscriminata di prove illegale (Fishing-Expedition). Tuttavia, la Corte dei reclami penali del Tribunale penale federale ha ritenuto che non è del tutto escluso a priori che persone di AMAG fossero a conoscenza della manipolazione dei valori dei gas di scarico e con decisione del 30 novembre 2016 ha incaricato il Ministero pubblico della Confederazione di aprire un’istruzione nei confronti degli organi di AMAG, di AMAG AG e di Volkswagen AG.

 

Nel frattempo il MPC ha avviato un’inchiesta penale e adottato le misure necessarie per mettere al sicuro le prove presso il gruppo AMAG. AMAG ha cooperato pienamente con le autorità preposte al perseguimento penale. Gli imputati godono della presunzione d‘innocenza.


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