Il Consiglio federale è favorevole all’adozione della Riforma III dell’imposizione delle imprese

Berna, 27.10.2016 - In occasione della conferenza stampa tenutasi il 27 ottobre 2016 il consigliere federale Ueli Maurer ha presentato gli argomenti del Consiglio federale a favore della Riforma III dell’imposizione delle imprese. Il progetto, che verrà sottoposto a votazione il 12 febbraio 2017, intende innanzitutto abrogare le norme speciali non più accettate a livello internazionale previste nella legislazione tributaria sulle imprese per le società con statuto speciale. Nel contempo la Riforma introduce nuove misure fiscali per evitare il trasferimento all’estero di società finora privilegiate. Inoltre, nei Cantoni sarà creato il necessario margine di manovra politico-finanziario affinché essi possano mantenere la loro competitività fiscale.

La Riforma III dell’imposizione delle imprese prevede di mantenere l’attrattiva della piazza svizzera, di potenziare il consenso internazionale nei confronti del sistema fiscale elvetico e di garantire il gettito fiscale di Confederazione, Cantoni e Comuni. Se la Svizzera si dovesse limitare ad abrogare lo statuto fiscale cantonale non più accettato a livello internazionale senza introdurre nuove misure, ci si dovrebbe attendere la perdita di posti di lavoro e di entrate fiscali per l’ente pubblico. Attualmente le società cantonali con statuto speciale occupano circa 150 000 lavoratori in Svizzera. A livello cantonale e comunale contribuiscono al 20 per cento delle entrate fiscali, a livello federale pressoché al 50 per cento delle imposte sull’utile. Inoltre registrano quasi la metà delle uscite per la ricerca.

Priorità alla promozione dell’innovazione

Oltre al Consiglio federale anche il Parlamento raccomanda di accettare la Riforma III dell’imposizione delle imprese. Il Consiglio nazionale ha approvato il progetto con 139 voti contro 55, il Consiglio degli Stati con 29 voti contro 10. La Riforma è stata preparata in stretta collaborazione con i Cantoni. Alla conferenza stampa oltre al consigliere federale Ueli Maurer sono intervenuti il direttore delle finanze del Canton Giura Charles Juillard e la direttrice del dipartimento delle finanze del Cantone di Basilea Città Eva Herzog, rispettivamente presidente e vicepresidente della Conferenza dei direttori cantonali delle finanze (CDF), esponendo la posizione della CDF a favore della Riforma III dell’imposizione delle imprese.

Le misure di diritto fiscale che saranno introdotte con la Riforma III dell’imposizione delle imprese pongono in primo piano la promozione dell’innovazione. Il patent box permette ad esempio di ridurre l’imposizione dei ricavi da brevetti. Riguardo alle uscite per la ricerca e lo sviluppo la Riforma prevede la possibilità di una deduzione che supera i costi effettivi. In questo modo si intende far sì che i posti di lavoro ad alto valore aggiunto, legate a tali attività, rimangano o si insedino in Svizzera. Attraverso l’imposta sull’utile con deduzione degli interessi la Svizzera dovrebbe inoltre poter rimanere competitiva per quanto riguarda il finanziamento interno ai gruppi.

Margine di manovra per la politica finanziaria dei Cantoni

Le nuove norme speciali previste dalla Riforma III dell’imposizione delle imprese compensano solo in parte gli attuali vantaggi fiscali delle società con statuto speciale. Alla luce di una concorrenza fiscale internazionale che permane intensa, numerosi Cantoni intendono ridurre l’imposta sull’utile al fine di mantenere la loro attrattiva fiscale. Da questa misura trarranno beneficio tutte le società, quindi anche le piccole e medie imprese (PMI).

La Confederazione intende partecipare agli oneri finanziari derivanti da tali riduzioni dell’imposta sull’utile, poiché essa stessa beneficerà del mantenimento della competitività fiscale. Al riguardo è previsto che la quota cantonale all’imposta federale diretta verrà aumentata dal 17,0 al 21,2 per cento. Inoltre, il sistema della perequazione finanziaria sarà adeguato al nuovo contesto giuridico-fiscale al fine di evitare squilibri significativi tra i Cantoni.

Ripercussioni finanziarie

Le ripercussioni finanziarie della Riforma dipendono da diversi fattori. Tra questi figurano le modalità di attuazione scelte dai Cantoni, gli adeguamenti che si verificano nel comportamento degli imprenditori e gli sviluppi della normativa fiscale in altri Stati. Siffatti effetti dinamici non sono prevedibili. Prescindendo da questi fattori, la Riforma incide sul bilancio della Confederazione per circa 1,1 miliardi di franchi all’anno. L’importo è destinato ai Cantoni e offre loro un margine di manovra politico-finanziario per compensare eventuali riduzioni dell’imposta sull’utile. L’imposta sull’utile con deduzione degli interessi sul capitale proprio superiore alla media comporta ulteriori minori entrate, il cui importo dipende dal tasso d’interesse applicato.

Nel complesso, grazie alla Riforma la Svizzera rimane una piazza imprenditoriale attrattiva per le società e ogni Cantone può impostare la propria politica fiscale in base alle scelte di politica economica e alla situazione finanziaria particolare. Attuando la Riforma si evita inoltre che le attuali società con statuto speciale si trasferiscano all’estero, ciò che genererebbe potenziali perdite fiscali di oltre 5 miliardi di franchi per Confederazione, Cantoni e Comuni. Nel contempo vengono create le premesse per poter apportare nuovo substrato fiscale attraverso l’insediamento di nuove attività imprenditoriali o di intere società e creare nuovi posti di lavoro.


Indirizzo cui rivolgere domande

Roland Meier, portavoce del DFF
Tel. +41 58 462 60 86, roland.meier@gs-efd.admin.ch



Pubblicato da

Il Consiglio federale
https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale.html

Dipartimento federale delle finanze
https://www.efd.admin.ch/efd/it/home.html

https://www.admin.ch/content/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-64281.html