Il Consiglio federale avvia la consultazione concernente la nuova guardia di frontiera e costiera europea

Berna, 12.10.2016 - In data odierna il Consiglio federale ha avviato la consultazione concernente il recepimento e la trasposizione del regolamento UE che istituisce la nuova guardia di frontiera e costiera europea. Il regolamento funge da base per un’ampliata protezione delle frontiere esterne, assicurata da Frontex e dalle autorità nazionali di protezione dei confini.

Nel 2015 l’UE ha subìto fortissime pressioni alle sue frontiere esterne. In base alle stime, tra gennaio e novembre 1,5 milioni di persone hanno attraversato illegalmente tali frontiere. Gli importanti movimenti secondari hanno spinto diversi Stati Schengen a reintrodurre i controlli ai propri confini interni. Lo spazio Schengen, quale spazio senza frontiere interne, può dunque continuare a esistere solo se le sue frontiere esterne sono assicurate e protette in modo efficace.

Protezione dei confini ampliata e rafforzata

Per questo motivo l’UE ha deciso di ampliare e rafforzare la protezione dei propri confini mediante un sistema costituito dalla nuova Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) e dalle autorità competenti per la gestione dei confini di ogni singolo Stato Schengen. Il suo compito principale sarà quello di attuare la gestione europea integrata delle frontiere, conformemente al principio della responsabilità condivisa. Ciò significa che gli Stati Schengen rimangono i principali responsabili della gestione delle proprie frontiere esterne.

Interventi rapidi in situazioni di crisi

Frontex avrà a disposizione una riserva di guardie di frontiera (riserva di reazione rapida) e attrezzatura tecnica. Se alle frontiere esterne di uno Stato Schengen si verifica una situazione critica, per esempio a causa di una pressione migratoria eccezionale o della criminalità transfrontaliera, è possibile inviare le squadre della riserva di reazione rapida. Tale invio può avvenire sia su richiesta dello Stato interessato sia su decisione del Consiglio dell’Unione europea.

Se lo Stato interessato non si conforma alla decisione del Consiglio, gli altri Stati Schengen possono decidere di reintrodurre controlli alle proprie frontiere interne.

Rimpatri

Frontex si assume maggiori responsabilità nel quadro dei rimpatri di migranti verso i loro Paesi di provenienza. Essa ha, tra l’altro, il compito di sostenere gli Stati Schengen finanziando voli congiunti oppure organizzando proprie operazioni di rimpatrio a partire da Stati Schengen che ne hanno fatto domanda.

L’applicazione del regolamento in Svizzera compete all’Amministrazione federale delle dogane (AFD), in particolare al Corpo delle guardie di confine (Cgcf), che funge già da punto di contatto nazionale per Frontex.


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David Marquis, sezione Comunicazione e media
Amministrazione federale delle dogane AFD
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