Perdita di biodiversità: specie indigene di coleotteri e vegetali sotto forte pressione

Berna, 13.09.2016 - L’Ufficio federale dell’ambiente ha elaborato per la prima volta una lista rossa relativa a quattro famiglie di specie indigene svizzere di coleotteri del legno, dalla quale si evince che quasi la metà di queste specie è minacciata Dal canto suo, la lista rossa riveduta delle piante a fiore, delle felci, dei licopodi e degli equiseti mostra che la situazione di queste piante non è molto migliore: quasi un terzo di queste specie di piante vascolari è minacciato. Dalla loro ultima valutazione, nel 2002, il loro stato è addirittura peggiorato.

La nuova lista rossa dei coleotteri del legno della Svizzera elaborata dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) illustra in che misura le specie indigene sono messe sotto pressione a causa dei cambiamenti del loro spazio vitale. I risultati sono allarmanti: circa il 46 per cento delle 256 specie di coleotteri esaminate sono minacciate, ossia potrebbero estinguersi, mentre un ulteriore 18 per cento sono potenzialmente minacciate. Rispetto alla media delle specie minacciate di tutte le specie animali e vegetali finora esaminate (36%), i coleotteri del legno sono nettamente più minacciati.

Anche la lista rossa delle piante vascolari, che è stata riveduta contemporaneamente, non lascia indifferenti: il 28 per cento delle circa 2700 specie vegetali indigene, che comprendono piante a fiore, felci, licopodi ed equiseti, è minacciato, mentre il 16 per cento è potenzialmente minacciato. Rispetto all’ultima valutazione, risalente al 2002, il peggioramento si è rallentato solo per un terzo circa delle specie allora minacciate, mentre lo stato di oltre 200 specie è ulteriormente peggiorato. Questo bilancio magro mostra che la conservazione e la promozione delle specie indigene richiede un’attenzione maggiore.

Necessità di spazi vitali sufficienti e di qualità

Ogni specie necessita di spazi vitali adeguati. Le attività antropiche compromettono la qualità di questi spazi vitali oppure ne causano la perdita. Boschi golenali, popolamenti di legno vecchio e morto, radure, margini boschivi ricchi di arbusti e siepi, ossia gli spazi vitali delle quattro famiglie esaminate dei buprestidi, dei cerambicidi, dei scarabeidi e dei lucanidi, sono diventati rari in Svizzera.

Nella loro funzione di riciclatori e decompositori, questi insetti sono indispensabili per l’equilibrio dell’ecosistema bosco. Molte di queste specie minacciate di coleotteri dipendono da alberi molto vecchi, i quali sono sempre più rari. È quindi importante lasciare, per quanto possibile, in piedi fino alla loro caduta gli alberi vecchi e i cosiddetti alberi biotopo o alberi habitat e, se necessario, curarli invece di abbatterli e garantirne per tempo la sostituzione.  

La perdita di biodiversità relativa alle piante vascolari riguarda soprattutto le specie acquatiche, quelle che popolano prati secchi, cespugli, campi e vigneti. Particolarmente interessate sono le zone urbanizzate e quelle rurali: laddove i suoli contengono un tenore elevato di azoto, le specie più esigenti sono messe sotto pressione.  

Promozione della diversità delle specie

Alcune delle 256 specie indigene di coleotteri esaminate sono molto sensibili ai cambiamenti ambientali. Per questo motivo costituiscono dei buoni indicatori dello stato della biodiversità, come lo sono peraltro le piante vascolari. Sulla base delle liste rosse e degli inventari di altre specie, Confederazione e Cantoni attuano già misure per la promozione della biodiversità nel bosco e nell’agricoltura. Tuttavia, queste misure devono essere rafforzate. Ad esempio, occorre valorizzare gli spazi vitali, conservare il più a lungo possibile gli alberi vecchi, creare riserve forestali, isole di legno vecchio e margini boschivi scalari, curare le piante ai fini della loro salvaguardia nonché prevenire le emissioni di inquinanti.

Con la sua Strategia Biodiversità Svizzera, approvata nel 2012, e il relativo piano d’azione, in fase di elaborazione, il Consiglio federale si prefigge di contrastare la perdita di biodiversità, come richiesto a Confederazione e Cantoni.


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