Il presidente della Confederazione Johann N. Schneider-Ammann inaugura la conferenza degli Stati Parte del Trattato internazionale sul commercio delle armi

Berna, 22.08.2016 - Il 22 agosto 2016 il presidente della Confederazione Johann N. Schneider-Ammann ha inaugurato a Ginevra la seconda conferenza degli Stati Parte del Trattato internazionale sul commercio delle armi (Arms Trade Treaty, ATT). Nel corso della settimana circa 130 Stati e numerosi rappresentanti della società civile delibereranno sull’attuazione del Trattato.

Il 2 aprile 2013, con il varo del Trattato sul commercio delle armi da parte dell’Assemblea generale dell’ONU, la comunità degli Stati si è accordata per la prima volta su una regolamentazione vincolante di diritto internazionale per il commercio transfrontaliero di armi convenzionali. L’ATT è entrato in vigore in Svizzera il 30 aprile 2015, come per 85 dei circa 130 Stati che l’hanno sottoscritto.

Il Trattato si prefigge di contribuire alla pace, alla sicurezza e alla stabilità internazionale e regionale, di ridurre le sofferenze umane e di promuovere la collaborazione, la trasparenza e il commercio responsabile degli Stati Parte in materia di armi convenzionali. Gli Stati Parte si impegnano a controllare l’importazione, l’esportazione e il transito di armi convenzionali in base ai principi e ai criteri definiti nel Trattato. In particolare, è proibita l’esportazione di armi convenzionali qualora lo Stato Parte abbia motivo di ritenere che le armi possano essere utilizzate per commettere genocidi, crimini contro l’umanità, crimini di guerra.

Nel suo discorso inaugurale, il presidente della Confederazione Schneider-Ammann ha sottolineato la portata mondiale del Trattato e ribadito l’impegno della Svizzera ad attuarlo. Ha rammentato che adesso, al termine della prima fase dedicata prevalentemente a questioni amministrative e conclusasi con successo, si tratta di onorare gli impegni che discendono dal Trattato. In primo piano c’è la volontà di suscitare l’adesione di altri Stati, per puntare alla «universalità» dell’ATT. Oltre a ciò, bisogna garantire l’attuazione nazionale dei compiti di controllo previsti dal trattato sul trasferimento delle armi e cooperare per impedirne le diversioni. È una missione collettiva che spetta a ciascun singolo Stato. Un ruolo importante per centrare gli obiettivi del Trattato lo svolgerà anche la società civile, che ha già contribuito in larga misura alla realizzazione dell’ATT. Infine, a riprova dell’unità di intenti della Svizzera con gli obiettivi dell’ATT vi è anche il fatto che la Svizzera aveva proposto Ginevra quale sede della Segreteria dell’ATT e, proprio un anno fa, a Cancún (Messico) gli Stati Parte si sono pronunciati a favore di Ginevra.


Indirizzo cui rivolgere domande

Erwin Bollinger
Capo della delegazione svizzera alla seconda conferenza degli Stati Parte dell’ATT
SECO,
tel. +41 58 462 23 46


Pubblicato da

Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca
http://www.wbf.admin.ch

https://www.admin.ch/content/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-63290.html