Trasporto merci a carri completi: continuerà ad essere assicurato un servizio su tutto il territorio

Berna, 28.10.2005 - Con il nuovo modello di gestione del trasporto merci a carri completi, le FFS continueranno a trasportare anche in futuro il 95 per cento del volume attuale. Inoltre, adatteranno la loro offerta alle esigenze dei clienti. Se la nuova offerta sia da ritenere estesa a tutto il territorio, è una questione di valutazione politica. Per mantenere l’offerta attuale, occorrerebbero ulteriori mezzi finanziari da parte della Confederazione. Ciò andrebbe a scapito di altri settori, come quello del traffico regionale. Il DATEC è giunto alla conclusione che anche la nuova offerta soddisfa le esigenze di copertura di tutto il territorio fissate nella convenzione sulle prestazioni Confederazione /FFS. Esso rinuncia quindi a chiedere al Consiglio federale lo stanziamento di sovvenzioni.

Dopo l’annuncio, lo scorso mese di agosto, del programma di ristrutturazione, le FFS hanno informato dettagliatamente il DATEC sulle loro intenzioni.

Nella convenzione sulle prestazioni Confederazione / FFS si chiede che le FFS, nel traffico a carri completi, si presentino quali operatrici sull’intero territorio nazionale, purché tale traffico sia realizzabile in modo economico. Se ciò non dovesse più risultare possibile, l’azienda deve adottare misure appropriate ed eventualmente chiedere il versamento di sovvenzioni. A causa dei cattivi risultati conseguiti nel trasporto a carri completi, le FFS hanno elaborato un nuovo modello di esercizio che permette di continuare a servire in modo sistematico la maggior parte dei clienti. Per gli altri punti di trasbordo e per la collaborazione con le altre ferrovie nel settore del trasporto merci sono state messe a punto soluzioni specifiche ai clienti, come per esempio il servizio su richiesta.

I risparmi dovranno assicurare l’autofinanziamento del trasporto merci interno come chiesto dalla Confederazione. Le Ferrovie federali sarebbero disposte a mantenere in funzione l’attuale rete se le autorità politiche autorizzassero uno stanziamento annuo di circa 90 milioni di franchi già a partire dal 2006. Tali risorse finanziarie potrebbero essere liberate solamente operando tagli in altri settori, come quello del trasporto regionale. Dal punto di vista della politica dei trasporti, è accettabile che non siano più integrati nella nuova rete i punti di trasbordo scarsamente utilizzati o quelli che, a causa dello scarso volume di merci, possono essere serviti in modo più economico con trasporti su strada. Le misure adottate sono giustificate ed hanno come scopo di consentire il mantenimento a lungo termine del trasporto merci interno. Il DATEC proporrà quindi al Consiglio federale di non chiedere al Parlamento lo stanziamento di fondi per sovvenzioni.

Alla luce della grande portata di queste misure di riorganizzazione, il DATEC auspica tuttavia che la FFS Cargo sviluppi le migliori soluzioni possibili con i Cantoni e i clienti coinvolti.

Il DATEC confida inoltre nel fatto che la riduzione del personale, come in casi precedenti, sia portata avanti in modo socialmente sopportabile e senza licenziamenti.

Nessun mandato legale di trasferimento per il trasporto merci interno

Diversamente da quanto avviene per il traffico attraverso le Alpi, per il trasporto interno non esiste un mandato stabilito dalla Costituzione o da una legge che imponga il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia. Le misure della Confederazione per l’incentivazione del trasporto merci ferroviario si limitano alla promozione dei binari di raccordo e alle riduzioni dei prezzi dei tracciati valide anche per il trasporto merci interno. Nel nostro Paese, il trasporto merci ferroviario è già completamente liberalizzato; ogni impresa ferroviaria di trasporto merci con sede in Svizzera, infatti, può effettuare qualsiasi genere di servizio di trasporto sulla rete ferroviaria elvetica.



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Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni
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