Protezione per le persone e contributo alla pace e alla sicurezza: la Confederazione fissa la Strategia per lo sminamento umanitario 2016-2019
Berna, 11.07.2016 - Nel corso degli ultimi vent’anni sono stati distrutti quasi 50 milioni di mine antiuomo conservate in depositi e 2 milioni di munizioni a grappolo. Nonostante l’impegno internazionale, al quale la Svizzera partecipa attivamente, ogni giorno continuano però a morire persone a causa di mine, munizioni a grappolo e residuati bellici esplosivi. La Confederazione ha perciò definito le linee direttrici del suo impegno nello sminamento umanitario per gli anni 2016-2019 e continuerà a mettere a disposizione esperti per programmi di sminamento dell’ONU, a sostenere progetti di sminamento nei Paesi coinvolti e a portare avanti il partenariato strategico con il Centro internazionale per lo sminamento umanitario di Ginevra.
La strategia pubblicata oggi è un segno di solidarietà per le vittime ed esprime la volontà della Svizzera di impegnarsi attivamente sul piano politico e pratico per un mondo senza mine, munizioni a grappolo e residuati bellici esplosivi.
Negli ultimi vent’anni circa, grazie a una stretta collaborazione tra i Paesi della comunità internazionale, tra cui il nostro, sono stati registrati successi duraturi nello sminamento umanitario: sono stati distrutti quasi 50 milioni di mine antiuomo conservate in depositi e 2 milioni di munizioni a grappolo, anch’esse conservate in depositi, nonché bonificate e restituite alla popolazione grandi superfici, ad esempio in Albania, Burundi o Mozambico; inoltre, il numero delle vittime delle mine e dei proiettili inesplosi è sceso da oltre 70 a meno di 10 al giorno. Ma, nonostante gli sforzi, rimangono numerose sfide da affrontare: l’aumento repentino della contaminazione causata dagli attuali conflitti armati, i residui pericolosi di quelli passati, le condizioni difficili per la bonifica, un’attuazione degli impegni internazionali non sempre rispettata con coerenza, le risorse limitate e, spesso, la mancanza di competenze sul posto caratterizzeranno lo sminamento umanitario anche negli anni a venire.
In tale contesto, la Confederazione definisce le linee direttrici del suo ulteriore impegno nello sminamento umanitario durante la legislatura 2016-2019. Gli obiettivi principali dell’impegno sono i contributi della Svizzera per aumentare la sicurezza delle persone e delle loro comunità, in favore dello sviluppo sostenibile e per rafforzare le capacità e la responsabilità propria degli interessati sul posto. In questa fase, la Confederazione stanzierà nuovamente circa 16 milioni di franchi l’anno per lo sminamento umanitario. Basandosi sulla stretta collaborazione tra il DFAE e il DDPS e di concerto con partner internazionali, la Confederazione finanzia progetti di sminamento concreti nei Paesi toccati dal problema, invia esperti in programmi di sminamento dell’ONU, contribuisce a dirigere il lavoro politico a livello multilaterale e prosegue il partenariato strategico con il Centro internazionale per lo sminamento umanitario di Ginevra (GICHD).
La Strategia per lo sminamento umanitario 2016-2019, la quarta dal 2004, si riallaccia così alle linee direttrici consolidate degli impegni presi finora, ma è pure adeguata alle sfide summenzionate. Essa esprime la convinzione che lo sminamento umanitario continua a essere molto importante quale precursore della politica di pace, di sviluppo e di sicurezza e dell’aiuto umanitario e contribuisce a raggiungere vari obiettivi dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile. Da anni la Svizzera è tra i dieci maggiori Paesi donatori a livello mondiale in questo settore rilevante per la protezione delle persone durante e dopo i conflitti armati.
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