Apertura di nuove strutture per la custodia di bambini: le prescrizioni sono ragionevoli e ben accettate

Berna, 29.06.2016 - Le condizioni richieste per l'apertura di nuove strutture per la custodia di bambini sono adeguate e non pongono ostacoli inutili: è questa la conclusione cui giunge il Consiglio federale in un rapporto redatto in adempimento di un postulato. Il Governo non ritiene pertanto opportuno adeguare il diritto vigente a livello federale, ma raccomanda ai Cantoni e ai Comuni di sfruttare pienamente il loro margine di manovra.

Per quanto concerne l'apertura di nuove strutture di custodia complementare alla famiglia, la maggioranza dei Cantoni riprende o precisa le prescrizioni nazionali. È quanto emerge da un rapporto di base esterno realizzato dall'istituto di ricerca Ecoplan, che ha analizzato le prescrizioni nazionali, cantonali e comunali previste per l'apertura di nuove strutture di custodia per stabilire se vi siano procedure burocratiche e condizioni inutili che ostacolano o addirittura impediscono la creazione di nuovi posti di custodia. La maggior parte delle condizioni non è pensata specificamente per le strutture di custodia complementare alla famiglia, ma si applica in generale a tutti i tipi di edifici e di imprese. Nel quadro del rapporto sono state esaminate le condizioni previste negli ambiti seguenti: protezione antincendio, prevenzione degli infortuni, igiene, sicurezza alimentare, polizia edilizia e base economica. Sono inoltre stati condotti studi di casi nei Cantoni di Zurigo, Lucerna, Ginevra, Friburgo e San Gallo. Ne è emerso che le prescrizioni vigenti sono ampiamente accettate e ritenute ragionevoli e adeguate.

Nella prassi, tuttavia, alcune prescrizioni possono creare difficoltà: una trasformazione dei locali scelti per la messa a norma, ad esempio, può comportare spese elevate. Una delle principali difficoltà legate all'apertura di nuove strutture è inoltre il fatto di dover disporre di ampie conoscenze in settori molto diversi tra loro.

Conclusioni e raccomandazioni del Consiglio federale
Sulla base del summenzionato rapporto di ricerca, il Consiglio federale ha redatto il rapporto Prescrizioni vigenti per l'apertura di strutture per la custodia di bambini complementare alla famiglia, in adempimento del postulato Quadranti 13.3980. Il Consiglio federale è del parere che le regolamentazioni previste siano sostanzialmente adeguate soprattutto per motivi di sicurezza e non ostacolino inutilmente l'apertura di nuove strutture. Non ritiene dunque opportuno modificare né adeguare il diritto vigente a livello federale.

Tuttavia, dato che nella prassi alcune prescrizioni possono creare difficoltà ai promotori di progetti, il Consiglio federale raccomanda ai Cantoni e ai Comuni di valutare se non sia possibile migliorare e semplificare le loro prescrizioni, prestando particolare attenzione all'attuazione e sfruttando pienamente il margine di manovra disponibile. Si potrebbe inoltre migliorare l'offerta informativa per i promotori di progetti, ad esempio mettendo a disposizione informazioni su tutti i temi importanti per l'apertura di nuove strutture di custodia.

Infine, il Consiglio federale sottolinea l'importanza del sostegno fornito dai Cantoni e dai Comuni agli attori del settore della custodia di bambini complementare alla famiglia. Questo ambito è di pertinenza dei Cantoni e dei Comuni, che sono quindi competenti non solo per il rilascio delle autorizzazioni d'esercizio e l'emanazione degli standard qualitativi, ma anche per le questioni legate al finanziamento. Per sostenere l'apertura di nuove strutture di custodia, i Cantoni possono introdurre aiuti a titolo di finanziamento iniziale o prestiti agevolati, in modo da consentire alle nuove strutture di far fronte alle spese legate alla messa a norma dei locali adibiti alla custodia di bambini. È quel che raccomanda anche la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS), che invita i Cantoni ad adottare un sistema misto di sovvenzionamento da parte degli enti pubblici che comprenda tra l'altro contributi a titolo di aiuto iniziale e sussidi destinati a progetti.


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Capo del Settore Questioni familiari
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