Consultazione relativa alla modifica dell’ordinanza sui fondi propri

Berna, 13.06.2016 - In data odierna il Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha avviato la procedura di consultazione relativa alla modifica dell’ordinanza sui fondi propri. La revisione intende attuare due normative aggiunte alla convenzione quadro internazionale Basilea III, permettendo in tal modo di considerare maggiormente i rischi connessi con la copertura con fondi propri di derivati e quote di fondi contenute nel portafoglio delle banche. La consultazione durerà fino al 15 settembre 2016.

La revisione è stata elaborata nel 2015 da un gruppo di lavoro nazionale ed è stata in parte già testata in via sperimentale in uno studio sull’impatto realizzato dall’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) con singole banche. La revisione attua due normative aggiunte all’accordo quadro internazionale Basilea III.

Derivati

I metodi di calcolo per la copertura con fondi propri di derivati sono obsoleti, dato che in particolare non distinguono tra derivati collateralizzati e derivati non collateralizzati. Inoltre, contrariamente al suo nome, il «metodo standard» attuale non viene utilizzato da nessun istituto in Svizzera. Nel marzo del 2014 il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha pertanto pubblicato un nuovo approccio standard per il calcolo degli equivalenti di credito dei derivati (Standardised Approach for Counterparty Credit Risk, SA-CCR).

Quote di fondi

Per le quote di fondi contenute nel portafoglio bancario è emerso che in alcuni casi le posizioni di cartolarizzazione per le quali erano richieste coperture molto elevate con fondi propri sono state riunite in «fondi» per poter applicare le esigenze meno severe vigenti per le quote di fondi. Sulla base delle nuove norme pubblicate nel dicembre del 2013 dal Comitato di Basilea si intendono precisare i requisiti patrimoniali basati su Basilea II, adeguandoli maggiormente agli standard internazionali, nonché ostacolare le possibilità di elusione.

Semplificazioni

L’implementazione tecnica dei nuovi approcci internazionali per molte banche risulterà onerosa. Le semplificazioni sviluppate dalla FINMA dovrebbero contrastare tale onere nonché le relative ripercussioni sui fondi propri per gli istituti di piccole e medie dimensioni. Il 90 per cento delle banche appartengono a queste categorie. Le modifiche dovrebbero entrare in vigore il 1° gennaio 2017; è tuttavia previsto un termine di sei mesi per permettere la completa implementazione dal 1° luglio 2017.


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