Ambiente paneuropeo: accento su economia verde e inquinamento atmosferico

Berna, 25.05.2016 - Dall’8 al 10 giugno 2016 si terrà a Batumi (Georgia) l’ottava conferenza ministeriale «Un ambiente per l’Europa», che riunirà i rappresentanti di 56 Paesi membri della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE) e di numerose organizzazioni. Al centro delle discussioni ci saranno l’economia verde e l’inquinamento atmosferico. Nella sua seduta odierna, il Consiglio federale ha approvato il mandato della delegazione svizzera. Essa sarà guidata dal direttore dell’Ufficio federale dell’ambiente Marc Chardonnens a cui, per la durata della conferenza, verrà conferito il titolo di Segretario di Stato.

Indetta sotto il motto «Greener, cleaner, smarter» («Più verde, più pulita, più intelligente»), l’ottava conferenza «Un ambiente per l’Europa» vuole essere un contributo regionale al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (cfr. riquadro).

A Batumi, i Paesi dovranno adottare un quadro strategico per l’economia verde fino al 2030. Per renderlo operativo, ogni Paese dell’UNECE deve annunciare cinque iniziative. La Svizzera ne presenterà cinque di cui ha già avviato la realizzazione nel settore dell’uso più efficiente delle risorse, della promozione delle tecnologie ambientali e del recupero dei materiali nei rifiuti. La realizzazione delle iniziative sarà oggetto di valutazione.

L’inquinamento atmosferico sarà il secondo tema in discussione. I partecipanti dovranno adottare l’«Azione di Batumi per un’aria più pura». In tale contesto, i Paesi dell’UNECE sono tenuti ad annunciare cinque azioni che si impegnano a realizzare. La Svizzera presenterà cinque misure in corso: la Strategia nazionale di lotta contro l’inquinamento atmosferico, la ratifica di tre protocolli recentemente emendati della Convenzione UNECE sull’inquinamento atmosferico, il miglioramento della consapevolezza della popolazione sulla necessità di ridurre le emissioni di inquinanti e infine il sostegno della Svizzera ai Paesi dell’Asia centrale e all’Azerbaigian volto a rafforzare le competenze in materia di protezione dell’aria. Anche la realizzazione di queste azioni sarà valutata periodicamente.

Al termine della conferenza, i ministri dovranno adottare una dichiarazione ministeriale che riassume le discussioni e le decisioni prese, approvare una dichiarazione sull’educazione allo sviluppo sostenibile e acconsentire al proseguimento della realizzazione della strategia dell’UNECE in materia.

RIQUADRO Un ambiente per l’Europa

Il processo «Un ambiente per l’Europa» è stato avviato nel 1991 al fine di sostenere i Paesi dell’Est nell’elaborazione e nell’attuazione della loro politica ambientale. Riunisce tutti i Paesi membri della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE), ossia tutti gli Stati d’Europa (occidentale, orientale e sud-occidentale) e del Caucaso, la Turchia, Israele, gli Stati Uniti, il Canada e i Paesi d’Asia centrale. Fanno parte di «Un ambiente per l’Europa» anche le organizzazioni delle Nazioni Unite rappresentate nella regione, alcune organizzazioni intergovernative o non governative come pure altre associazioni provenienti in particolare dal settore privato e dal mondo scientifico.

Il processo «Un ambiente per l’Europa» è una piattaforma di alto livello che consente di incoraggiare e organizzare la cooperazione al fine di rispondere alle sfide ambientali della zona paneuropea. Promuove l’attuazione delle convenzioni e dei protocolli adottati nel quadro dell’UNECE, sostenendo i Paesi dell’Europa orientale e sud-orientale, del Caucaso e dell’Asia centrale. L’accento posto sui Paesi dell’Asia centrale e del Caucaso è dovuto al fatto che la Svizzera dirige un gruppo di voto in seno al Fondo mondiale per l’ambiente (GEF) che oltre al nostro Paese comprende i Paesi dell’Asia centrale e l’Azerbaigian.

Indirizzo cui rivolgere domande

Martine Rohn-Brossard, supplente del capo della divisione Affari internazionali, UFAM, +41 (0)79 820 06 01