Il Consiglio federale risponde alle domande delle CdG riguardanti l’obbligo di ricusazione

Berna, 18.05.2016 - Il Consiglio federale prende posizione sulle domande che gli sono state sottoposte dalle Commissioni della gestione del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati riguardanti l’obbligo di ricusazione del consigliere federale Parmelin. Il Consiglio federale ritiene che l’obbligo di ricusazione sia uno strumento efficace per evitare i conflitti d’interesse e tutelare la credibilità e l’accettazione del Consiglio federale e delle sue decisioni. A suo avviso, il consigliere federale Parmelin avrebbe dovuto, nel caso concreto, indicare le proprie relazioni d’interesse: lo ha già riconosciuto l’interessato, che ha dichiarato pubblicamente che oggi agirebbe in modo diverso.

Nella sua risposta alle Commissioni della gestione del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati, il Consiglio federale fornisce la propria interpretazione circa l'obbligo di ricusazione del Consiglio federale. Gli obblighi di ricusazione mirano a garantire che i membri di un organo non prendano decisioni «in cui abbiano un interesse personale» o che possano suscitare questa impressione. Tali obblighi tutelano quindi la credibilità e l'accettazione del Consiglio federale e delle sue decisioni, oltre che l'integrità dei singoli membri del Collegio. Tuttavia, nell'interesse del buon funzionamento del Collegio governativo, la ricusazione deve rimanere l'eccezione.

La legge sull'organizzazione del Governo e dell'Amministrazione (LOGA; RS 172.010) distingue due casi di obbligo di ricusazione. Quando il Consiglio federale è tenuto a prendere decisioni e a statuire su ricorsi, si applicano le disposizioni sulla ricusazione della legge federale sulla procedura amministrativa (PA; RS 172.021). L'obiettiva apparenza di parzialità è in questi casi sufficiente per giustificare un obbligo di ricusazione.

Per tutti gli altri affari del Consiglio federale - e dunque anche nel caso dell'adozione del messaggio concernente la legge federale sull'imposizione di fondi agricoli e silvicoli - l'obbligo di ricusazione non si spinge così lontano. Un obbligo di ricusazione sussiste soltanto nel caso di un affare in cui vi sia un interesse personale diretto. La mera apparenza di parzialità non è ancora sufficiente per obbligare l'interessato a ricusarsi.

Il Consiglio federale è dell'avviso che il consigliere federale Parmelin avrebbe dovuto, nel caso concreto, indicare la propria relazione d'interesse, affinché il Consiglio federale potesse stabilire se vi fossero le condizioni per una ricusazione. Il consigliere federale Parmelin ha riconosciuto personalmente e ha dichiarato pubblicamente che si è trattato di un errore politico. Il Consiglio federale prende atto che, in questo caso, il consigliere federale Parmelin non era consapevole dell'obbligo di indicare i propri interessi e che oggi agirebbe in modo diverso.


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