Netta diminuzione delle emissioni di gas serra nel 2014

Berna, 15.04.2016 - Secondo l’inventario dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) le emissioni di gas serra nel 2014 erano pari a 48,7 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti, ossia inferiori di 5 milioni di tonnellate rispetto all’anno di base 1990 e inferiori di 3,9 milioni di tonnellate se raffrontati al 2013. La netta diminuzione nel settore dei combustibili rispetto all’anno precedente è riconducibile alle temperature più miti dei mesi invernali. L’aumento dell’efficienza in materia di CO2 dei veicoli ha favorito una lieve diminuzione delle emissioni nel settore dei carburanti.

L'inventario dei gas serra della Svizzera, trasmesso il 15 aprile 2016 al Segretariato dell'ONU sui cambiamenti climatici, fornisce un quadro delle emissioni dei gas responsabili del riscaldamento climatico disciplinati nella legge sul CO2 e nel Protocollo di Kyoto. Con 48,7 milioni di tonnellate, le emissioni hanno raggiunto il livello più basso dal 1990. Le emissioni di gas serra non sono corrette in base alle condizioni meteorologiche e possono quindi variare fortemente a seconda del fabbisogno di riscaldamento nei mesi invernali. Le temperature dei mesi invernali del 2014 sono state molto più miti rispetto al 2013 e le emissioni sono di conseguenza diminuite in misura significativa. Se si tiene conto degli influssi meteorologici, nel 2014 le emissioni sono diminuite di 0,5 milioni di tonnellate (1%) rispetto all'anno precedente e di 2,8 milioni di tonnellate (5%) rispetto al 1990. Questa evoluzione deve proseguire e consolidarsi per consentire alla Svizzera di raggiungere i suoi obiettivi di riduzione nazionali e internazionali.

Evoluzione delle emissioni nei diversi settori

Nel settore degli immobili (economie domestiche e servizi) le emissioni del 2014 sono risultate inferiori del 30 per cento rispetto al 1990. La netta diminuzione tra il 2013 e il 2014 conferma l'ancora forte dipendenza di questo settore dai combustibili fossili, una dipendenza che dovrà essere ulteriormente ridotta in futuro.

Nel settore dei trasporti le emissioni del 2014 erano superiori del 9 per cento rispetto al 1990. Il livello massimo delle emissioni dovute ai trasporti è stato raggiunto nel 2008 (+ 13% rispetto al 1990). Da allora le emissioni sono in lieve calo: tra il 2013 e il 2014 sono scese dello 0,6 per cento. La ragione principale è la sensibile riduzione delle emissioni di CO2 per chilometro percorso, resa possibile anche grazie alla maggiore aggiunta di biocarburanti. La riduzione è tuttavia in gran parte compensata dall'aumento del numero di chilometri percorsi.

Le emissioni di gas serra dell'industria sono scese di quasi il 10 per cento rispetto al 1990, nonostante un sensibile aumento fra il 1990 e il 2014 delle emissioni generate dall'incenerimento dei rifiuti, attribuite al settore industriale. In questo ambito occorre tuttavia considerare che il calore proveniente dall'incenerimento dei rifiuti sostituisce in parte i combustibili fossili utilizzati nell'industria e negli edifici, contribuendo in tal modo alla riduzione delle emissioni.

Nel 2014, le emissioni di gas serra nell'agricoltura erano inferiori del 10 per cento rispetto al livello del 1990, in quanto è sceso il numero di capi di bestiame, il principale responsabile delle emissioni in questo settore.

La tassa sul CO2 mostra i suoi effetti

L'UFAM ha fatto analizzare in due studi pubblicati in data odierna gli effetti della tassa sul CO2 tra il 2008 e il 2013 e delle misure di accompagnamento adottate. Da tali studi si evince che dalla sua introduzione nel 2008 la tassa ha fornito un importante contributo alla riduzione delle emissioni. In particolare, le imprese con elevate emissioni di gas serra che hanno stipulato appositi accordi sugli obiettivi sono ricorse con maggiore frequenza a misure di riduzione (cfr. Riquadro).

 

RIQUADRO
Risparmiati da 2,5 a 5,4 milioni di tonnellate di CO2

Lo studio di ECOPLAN, Politecnico federale di Losanna e Scuola universitaria della Svizzera nord-occidentale stima l'effetto complessivo cumulato della tassa sul CO2 nel periodo 2008-2013 tra 2,5 e 5,4 milioni di tonnellate a seconda del modello. Circa tre quarti di questi risparmi sono stati realizzati dalle economie domestiche e circa un quarto dall'economia (industria e servizi). Con il passare del tempo, gli effetti sono cresciuti a seguito del progressivo aumento dell'importo della tassa. Questa evoluzione, che dovrebbe proseguire anche in futuro, è riconducibile soprattutto alla sostituzione di combustibili fossili con vettori energetici rinnovabili e vettori che generano meno emissioni di CO2.

Gli effetti della tassa per le imprese sono stati rilevati da TEP Energy GmbH e Rütter Soceco AG. L'indagine diretta presso le imprese mostra in particolare che le imprese con elevate emissioni di gas serra che hanno stipulato appositi accordi sugli obiettivi (sia in relazione con l'esenzione dalla tassa sia su base volontaria) sono ricorse con maggiore frequenza a misure di riduzione. Per contro, il contributo delle imprese più piccole che generano poche emissioni di gas serra è esiguo. Le aliquote basse della tassa erano inizialmente poco incentivanti. L'aumento della tassa ha consentito di sfruttare meglio i potenziali di riduzione.


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