Ridere regala momenti di gioia, anche nella malattia
Berna, 06.03.2016 - Allocuzione del presidente della Confederazione Johann N. Schneider-Ammann, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) Giornata del malato, 6 marzo 2016
Ridere fa bene, si suol dire. Come me, ve ne sarete accorti sicuramente anche voi.
Naturalmente dipende dal perché si ride. Ridere di qualcuno significa essere cinico e, a mio avviso, non è il modo giusto di ridere. Ridere di cuore assieme a qualcuno regala invece momenti di gioia. È confermato persino dalla scienza.
Ora vi domanderete: perché il presidente della Confederazione parla di questo tema nella Giornata del malato? Per chi è gravemente malato c’è poco da ridere.
Al buon umore si dà sempre più importanza anche nell’ambito dell’assistenza ai malati. Per questo motivo i clown della Fondazione Theodora visitano da più di 20 anni i reparti pediatrici degli ospedali e con la loro magia riescono a far tornare il sorriso sul viso dei piccoli pazienti.
Nelle case per anziani e nelle case di cura vengono impiegati dei clown terapeuti. Tre anni fa l’Università di Zurigo ha realizzato il primo studio a livello mondiale in questo ambito, dal quale è emerso che la presenza di clown in questi istituti arreca vera gioia alle persone affette da demenza.
Anche voi, care concittadine e cari concittadini, potete regalare momenti di gioia ai malati che vi sono vicini. Non è necessario aver frequentato un corso speciale.
Capita spesso, però, che siano i malati stessi a infondere coraggio a chi sta loro attorno. L’ho sperimentato di persona in occasione dell’ultima gita del Consiglio federale, quando abbiamo visitato una casa di cura.
Gli ospiti, persone anziane e ammalate, ci hanno accolto con un’espressione radiosa. Abbiamo riso con loro e per un momento hanno dimenticato i problemi legati alla malattia.
La malattia, lo sappiamo tutti, porta con sé dolore, preoccupazioni e tristezza. E talvolta, può concludersi anche con la morte.
Non scordiamocelo: con le persone ammalate possiamo anche ridere e assaporare momenti di gioia, purché l’umorismo sia attento, rispettoso e delicato.
In questa giornata dedicata ai malati desidero ringraziare tutti coloro che quotidianamente si occupano di loro: il personale di cura e di assistenza per la professionalità dimostrata; i congiunti per il sostegno e l’affetto di cui danno prova.
Ringrazio, insomma, tutti voi che siete vicini ai malati e che con delicatezza e con garbo riuscite a farli sorridere e a infondere loro un po’ di gioia.
A voi, cari ammalati, auguro di trovare forza e coraggio. E che di tanto in tanto un sorriso – malgrado la vostra sofferenza – possa regalarvi un attimo di felicità.
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