Il Consiglio federale respinge l’iniziativa «Moneta intera» senza controprogetto

Berna, 24.02.2016 - In occasione della sua seduta odierna il Consiglio federale si è espresso contro l’iniziativa popolare «Per soldi a prova di crisi: emissione di moneta riservata alla Banca nazionale! (Iniziativa Moneta intera)». La reiezione è motivata dai pericoli imprevedibili che la riorganizzazione sostanziale del sistema monetario richiesta dall’iniziativa comporterebbe per il settore finanziario e per l’economia in generale. Il Consiglio federale rinuncia a un controprogetto.

L’iniziativa popolare federale «Per soldi a prova di crisi: emissione di moneta riservata alla Banca nazionale! (Iniziativa Moneta intera)» propone un nuovo quadro per il sistema monetario in Svizzera. Un nuovo articolo 99 della Costituzione federale affiderebbe alla Banca nazionale svizzera (BNS) il monopolio dell’emissione di moneta scritturale. Di conseguenza, le banche commerciali non potrebbero più offrire crediti finanziati da depositi a vista (conti correnti), come accade ora. L’iniziativa prevede anche di distribuire il denaro creato direttamente alle amministrazioni pubbliche o alla popolazione.

Il Consiglio federale riconosce insieme ai promotori dell’iniziativa l’importanza di avere una piazza finanziaria stabile. Tuttavia, la protezione dei titolari di conti dai problemi finanziari delle banche promessa dall’iniziativa migliorerebbe solo in parte. Inoltre, l’iniziativa non protegge le banche dai problemi di liquidità e solvibilità. Il Consiglio federale vorrebbe invece proseguire la sua strategia che mira ad aumentare la stabilità della piazza finanziaria con disposizioni appropriate. Negli ultimi anni, l’adeguamento agli standard di Basilea III e alle esigenze per gli istituti finanziari di rilevanza sistemica («too-big-to-fail») ha permesso di compiere notevoli progressi.

Oggi il denaro messo in circolazione dalla BNS ha come contropartita delle riserve valutarie e d’oro iscritte a bilancio. Se, come chiesto dall’iniziativa, il denaro fosse messo in circolazione tramite trasferimento alle amministrazioni pubbliche o alla popolazione, la fiducia nel valore di questo mezzo di pagamento ne soffrirebbe. La capacità di azione della BNS in materia di politica monetaria potrebbe pertanto diminuire e sarebbe più difficile garantire la stabilità dei prezzi.

La riorganizzazione del sistema monetario e finanziario comporterebbe nel complesso insicurezze e pericoli per l’economia svizzera. Nessuna economia moderna finora ha mai introdotto un sistema a riserva totale (o «riserva del 100 %») o di moneta intera. Essere gli unici a operare un simile cambiamento di sistema metterebbe a repentaglio la posizione della nostra piazza finanziaria a livello internazionale. L’attuazione potrebbe condurre a incertezze giuridiche e svantaggi sul piano della competitività per gli istituti finanziari che operano in Svizzera. Un indebolimento del settore finanziario comporterebbe rischi anche per il resto dell’economia svizzera, in particolare perché l’iniziativa potrebbe avere per effetto una limitazione della concessione di crediti.

Per queste ragioni il Consiglio federale respinge l’iniziativa e, poiché contrasta con la sua strategia che mira a garantire la stabilità finanziaria, l’Esecutivo rinuncia inoltre a presentare un controprogetto diretto o indiretto. Il Dipartimento federale delle finanze (DFF) è stato incaricato di elaborare il pertinente messaggio all’attenzione del Parlamento entro il 1° dicembre 2016.


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