Il Consiglio federale adotta il messaggio concernente la cooperazione internazionale 2017-2020

Berna, 17.02.2016 - Un mondo senza povertà e in pace, per uno sviluppo sostenibile. È questo l’obiettivo del messaggio della cooperazione internazionale 2017-2020 che il Consiglio federale ha trasmesso oggi al Parlamento. Il messaggio ingloba la strategia della cooperazione allo sviluppo, tra cui anche le misure di politica economica e commerciale, e rafforza l’aiuto umanitario d’urgenza e il contributo della Svizzera alla risoluzione dei conflitti. Inoltre, questa strategia contempla per la prima volta anche la promozione civile della pace. La Svizzera affronta le attuali situazioni di emergenza grazie alla combinazione vincente di questi strumenti e contribuisce in tal modo ad alleviare le conseguenze di crisi, conflitti, cambiamenti climatici, povertà, disuguaglianze e mancanza di prospettive economiche, aiutando a prevenire i conseguenti esodi migratori.

La cooperazione internazionale della Svizzera fa parte della consolidata tradizione umanitaria del nostro Paese, che riafferma il proprio ruolo di attore solidale e responsabile. Essa si fonda sull’articolo 54 capoverso 2 della Costituzione federale e sulle relative leggi. Questo impegno rientra anche nell’interesse della Svizzera: la nostra prosperità e la nostra sicurezza dipendono dal contesto internazionale. Il messaggio 2017-2020 propone una risposta alle sfide legate alla povertà, ai conflitti e ai rischi globali. L’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, approvata nel settembre 2015 dagli Stati membri dell’ONU, è un’importante mappa del percorso da seguire.

Con questo messaggio il Consiglio federale risponde al persistere di crisi, conflitti armati, povertà e fame, estremismo violento, degrado ambientale, cambiamenti climatici e all’elevato numero di persone in fuga in tutto il mondo. Per la prima volta, accanto all’aiuto umanitario, alla cooperazione allo sviluppo con i Paesi del Sud, alle misure di politica economica e commerciale e alla cooperazione di transizione con l’Europa dell’Est, la strategia comune prevede anche la promozione della pace e la sicurezza umana. Il rapporto d’attività testimonia l’ottima efficacia dei progetti e dei programmi del periodo di riferimento del messaggio 2013-2016. Il presente messaggio dà continuità al lavoro sulla base di questi risultati e delle esperienze e conoscenze specifiche della Svizzera, tenendo conto delle sfide attuali e a lungo termine.

Il messaggio 2017-2020 pone l’accento su temi per i quali la Svizzera fornisce un valore aggiunto e gode di particolare credibilità.

• La Svizzera si adopera per attenuare le conseguenze dei conflitti e ricercare soluzioni: sarà rafforzato l’aiuto umanitario in loco, in particolare l’aiuto urgente, in modo da assistere e proteggere meglio i milioni di rifugiati nel Medio Oriente e offrire loro condizioni di vita più degne sul posto e nei Paesi vicini. La Svizzera metterà a disposizione in misura crescente la sua lunga esperienza in materia di mediazione, facilitazione e buoni uffici per giungere a soluzioni politiche dei conflitti, in particolare in Africa, nel Medio Oriente e nei Paesi dell’OSCE. Intensificherà inoltre il suo impegno a favore della pace, della sicurezza e dei diritti umani.
• Sarà rafforzata la cooperazione nei contesti fragili. Si tratta di un’operazione a lungo termine per intervenire sulle cause delle fragilità: esclusione sociale e politica, crescente ricorso alla violenza, opportunità economiche insufficienti o mancanza di uno Stato di diritto e di meccanismi che permettano di rimediare pacificamente alle ingiustizie. Queste attività mirano a rafforzare la governance, migliorare le condizioni quadro per il settore privato o modificare le istituzioni affinché forniscano i servizi necessari a tutta la popolazione.
• La riduzione della povertà e delle disuguaglianze rimane il fulcro della cooperazione allo sviluppo della Svizzera. Il messaggio 2017-2020 si propone di offrire più prospettive e opportunità ai giovani attraverso una migliore formazione e un settore privato dinamico, in grado di creare impieghi che offrano, tra l’altro, alternative alla migrazione. Saranno potenziate la formazione di base e professionale – i mezzi finanziari per il periodo 2017-2020 dovrebbero ammontare, secondo le previsioni attuali, a 630 milioni di franchi, aumenterebbero quindi del 50% rispetto al periodo 2013-2016 - e ulteriormente favorita la crescita economica inclusiva e sostenibile. La Svizzera ribadisce il suo impegno in favore della parità dei diritti di donne e ragazze.
• L’impegno per ridurre i rischi globali – cambiamenti climatici, danni all’ambiente, problemi legati all’accesso all’acqua, alla sicurezza alimentare, alla salute e alle crisi economiche e finanziarie – resta uno dei punti prioritari della cooperazione internazionale svizzera. In futuro, la cooperazione internazionale rafforzerà la dimensione ambientale della sua azione, lavorando in particolare sulle zone di sinergia tra la riduzione della povertà e gli aspetti ambientali.  È ad esempio previsto che i mezzi contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico si ammonta a qualche 300 milioni di franchi all’anno, cioè circa 12,5% dei mezzi della cooperazione internazionale per il periodo 2017-2020.
• La cooperazione internazionale attiverà tutti i suoi strumenti per rispondere in modo più flessibile ai bisogni dei Paesi partner e acquistare una massa critica più consistente per esercitare una leadership e influenzare i politici. Inoltre consoliderà i suoi partenariati, in particolare con il settore privato. La Svizzera rafforzerà la propria capacità d’impulso e il suo effetto catalizzatore, favorendo riforme e altre fonti di finanziamento finalizzate allo sviluppo nei Paesi partner. La cooperazione multilaterale, per esempio con la Banca Mondiale o il Programma dell’ONU per lo sviluppo, rimane un importante pilastro che permette di raggiungere un numero ancora più ampio di persone e ottenere così un effetto maggiore. La Svizzera, in qualità di Stato sede di organizzazioni di rilievo, consolida altresì l’importante ruolo della Ginevra internazionale.

La migrazione è un tema importante della cooperazione internazionale. Tutti i suoi strumenti sono impiegati, per diversi aspetti, in rapporto con questa tematica, e permettono di trattare sia le opportunità che le sfide legate alla migrazione. La cooperazione internazionale si occupa, da un lato, direttamente delle questioni migratorie, fornendo assistenza e protezione ai rifugiati e agli sfollati, nonché favorendo il contributo che i migranti possono fornire allo sviluppo. Gli importi, in particolare quelli che riguardano l’aiuto umanitario, possono ovvia-mente cambiare in funzione delle crisi e conflitti esistenti. Sono per adesso stimati a circa 5% dell’importo totale per il periodo 2017-2020. Tramite la sua azione a lungo termine, affronta indirettamente anche le cause della migrazione per necessità, in particolare i conflitti, la povertà, la mancanza di prospettive economiche, l’arbitrio, le violazioni dei diritti umani o le conseguenze del cambiamento climatico. In questo modo, contribuisce a creare alternative, migliorando le condizioni di vita sul posto e offrendo prospettive alla popolazione. L’impegno nei contesti fragili può essere considerato come tale contributo indiretto; questo impegno è stimato a circa 14% dell’importo totale della cooperazione inter-nazionale per il periodo 2017-2020. La cooperazione internazionale partecipa anche agli sforzi volti a prevenire l’estremismo violento, ad esempio offrendo prospettive ai giovani o intervenendo sulle radici dei conflitti, quali l’esclusione sociale e politica, le discriminazioni e la sotto occupazione. In questo modo, aiuta a fare sì che ogni persona possa vivere in sicurezza sotto vari aspetti – alimentare, economico, ambientale, sociale e politico – perfezionando, in ultima analisi, l’impegno della Svizzera nella lotta contro i pericoli che incidono sulla pace, la sicurezza degli Stati e la stabilità internazionale. Quando è possibile e opportuno, la Svizzera cerca inoltre di associare il suo impegno per lo sviluppo alla difesa dei suoi interessi in materia di migrazione, come, per esempio, nel caso dei partenariati migratori.

Il volume degli impegni dei cinque crediti quadro per il periodo 2017-2020 ammonta all’incirca a 11miliardi di franchi. Nel 2015, la percentuale dell’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) a raggiunto la soglia fissata dal Parlamento dello 0,5 per cento del reddito nazionale lordo.  Secondo stime recenti dovrebbe attestarsi sullo 0,48 per cento al 2020.

Nel quadro del messaggio, il Consiglio federale sottopone all’approvazione del Parlamento il rinnovo della legge federale sulla cooperazione con gli Stati dell’Europa dell’Est. Questo progetto rinnova le basi giuridiche della cooperazione con gli Stati dell’Europa dell’Est fino al 31 dicembre 2024 e continua a includere la base legale per il contributo della Svizzera all’attenuazione delle disparità economiche e sociali in seno all’Unione Europea allargata. Il prolungamento non pregiudica tuttavia una futura decisione in merito a un eventuale rinnovo del contributo svizzero. Il Consiglio federale sottoporrà al Parlamento una proposta in questo senso soltanto se l’insieme delle nostre relazioni con l’UE conoscerà uno sviluppo positivo.

Il Consiglio federale ha adottato anche il messaggio concernente la partecipazione della Svizzera al secondo aumento di capitale della Società interamericana d’investimento, che rientra nel quadro di una riforma in seno alla Banca interamericana di sviluppo (BIS). Si tratta di un credito d’impegno di 21,7 milioni di franchi. In questo modo si potenziano le attività della Banca per la promozione del settore privato in America latina.


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