Il trattamento dei siti contaminati è a metà percorso

Berna, 17.12.2015 - È ora disponibile, per la prima volta sotto forma di rapporto, la panoramica sul trattamento dei siti contaminati in Svizzera. Questa pubblicazione dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) mostra che i lavori sono giunti a metà percorso. Rimane comunque ancora molto da fare per cogliere l’obiettivo dei 4000 siti risanati entro il 2040.

Il rapporto presentato oggi sullo stato dell'indagine, della sorveglianza e del risanamento dei siti contaminati illustra l'avanzamento dei lavori presso i circa 38 000 siti registrati in Svizzera. La panoramica si fonda sul catasto tenuto dai Cantoni e da diversi servizi federali. Oltre il 10 per cento dei siti può costituire una minaccia per le persone e per l'ambiente e deve quindi essere risanato. I costi complessivi del trattamento di tutti siti contaminati è stimato a circa 5 miliardi di franchi. 

Diversità dei siti

Il rapporto mostra attraverso 18 esempi di casi concreti da tutta la Svizzera, quanto i siti siano diversi per ubicazione, dimensioni e inquinanti. A parte le note discariche di rifiuti speciali di Kölliken (AG) e di Bonfol (JU), che richiedono risanamenti complessi e onerosi, vi è un numero elevato di siti per i quali non occorrono misure o basta un'indagine.

Le tracce tossiche risalgono nella maggior parte dei casi al periodo tra il 1950 e il 1980. Dall'entrata in vigore, nel 1998, dell'ordinanza sui siti contaminati, la Svizzera ha già fatto molto in materia di trattamento di detti siti e oggi si trova praticamente a metà percorso per cogliere l'obiettivo prefissato. Tuttavia, per portare a termine il previsto risanamento di tutti i 4000 siti contaminati entro il 2040, occorrono ancora notevoli sforzi da parte di tutti gli attori interessati.


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