Qualità delle acque: riveduta l’ordinanza sulla protezione delle acque

Berna, 04.11.2015 - Il Consiglio federale ha adottato oggi la revisione dell’ordinanza sulla protezione delle acque, che fissa i criteri per potenziare determinati impianti di smaltimento delle acque di scarico con un livello di depurazione supplementare per l’eliminazione dei microinquinanti. L’ordinanza precisa anche le modalità di finanziamento. Dei valori ecotossicologici per le principali sostanze che finiscono nelle acque superficiali potranno essere introdotti progressivamente nell’ordinanza al fine di verificare l’efficacia delle misure. Queste modifiche entreranno in vigore il 1° gennaio 2016.

Per ridurre della metà il carico di microinquinanti nelle acque superficiali, un centinaio di impianti di depurazione delle acque di scarico (IDA) dovranno essere potenziati con un livello di depurazione supplementare che consenta di eliminare i microinquinanti. L'ordinanza sulla protezione delle acque (OPAc) precisa che questo risanamento interesserà gli IDA ubicati in prossimità di acque utilizzate a scopo potabile e quelli collegati a corsi d'acqua che trasportano un volume elevato di acque di scarico. Questa misura consentirà di migliorare sensibilmente la qualità delle acque dei corsi d'acqua di medie e grandi dimensioni. Inoltre, diminuirà il carico di microinquinanti nei Paesi confinanti con la Svizzera i cui corsi d'acqua sono spesso utilizzati per l'approvvigionamento di acqua potabile.

Il potenziamento sarà finanziato in gran parte da una tassa sulle acque di scarico applicata a tutti gli IDA dell'ammontare di nove franchi all'anno per abitante allacciato.

Misurare la qualità delle acque superficiali mediante valori ecotossicologici

La revisione consente di determinare dei valori ecotossicologici per le principali sostanze che finiscono nelle acque superficiali. Questi valori verranno fissati secondo un metodo uniforme in funzione degli effetti di tali sostanze sugli organismi acquatici e saranno introdotti progressivamente nell'ordinanza come valori limite. Queste nuove norme potranno servire ai Cantoni per controllare l'efficacia delle misure e, più in generale, per valutare il carico di microinquinanti nelle acque superficiali.

L'ordinanza riveduta prevede inoltre che nelle regioni carsiche le zone di protezione delle acque sotterranee vengano definite tenendo meglio conto delle specificità degli acquiferi. Questa nuova disposizione, che tiene meglio conto delle situazioni locali, consentirà di ridurre i conflitti tra la protezione delle acque sotterranee e l'utilizzazione del territorio.

Precisazioni sullo spazio riservato alle acque  

Nell'ordinanza sono state introdotte precisazioni sulla gestione dello spazio riservato alle acque. Si tratta di disposizioni volte a garantire le colture perenni (come le vigne o i frutteti) e la realizzazione, a determinate condizioni, di vie di accesso nello spazio riservato alle acque. Dall'indagine conoscitiva è emersa la necessità di introdurre altre misure di adattamento. Nel quadro del trattamento della mozione «Prevedere un margine di manovra nell'ordinanza sulla protezione delle acque» depositata dalla Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia del Consiglio degli Stati (CAPTE-S), queste misure saranno studiate in collaborazione con la Conferenza svizzera dei direttori cantonali dei lavori pubblici, della pianificazione del territorio e dell'ambiente.


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Stephan Müller, capo della divisione Acque, UFAM, tel. +41 79 596 13 65



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