Visita di lavoro in Cile della Consigliera federale Leuthard per discutere di energia, ambiente e infrastrutture

Berna, 01.11.2015 - Durante la sua visita di lavoro in Cile la Consigliera federale Doris Leuthard ha firmato due accordi per rafforzare la collaborazione dei due Paesi in ambito energetico e ambientale, ha incontrato diversi membri del governo cileno e ha partecipato ad alcune manifestazioni legate al tema dell’energia e delle infrastrutture. Per la prima volta è stata aperta anche in America del Sud l’esposizione "Watt d’Or – Swiss Energy Excellency", curata dall’Ufficio federale dell’energia.

Giovedì scorso la Consigliera federale Doris Leuthard ha firmato a Santiago due accordi per migliorare la collaborazione tra la Svizzera e il Cile in ambito energetico e ambientale (vedi comunicato stampa del 30 ottobre 2015). Il Capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) ha discusso con il Ministro dell'energia cileno Máximo Pacheco delle sfide dei due Paesi. Entrambi vogliono ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia e puntano pertanto sempre di più sulla promozione delle energie rinnovabili prodotte internamente al Paese e sull'efficienza energetica.

Con il Ministro dell'ambiente Pablo Badenier la Consigliera federale Leuthard ha parlato dell'imminente Conferenza ONU sul clima che si terrà a Parigi. Cile e Svizzera perseguono una politica climatica ambiziosa: entro il 2030 la Svizzera vuole ridurre le proprie emissioni di CO2 del 50 per cento rispetto al 1990, il Cile si prefigge invece una riduzione del 30 per cento rispetto al 2007. La discussione ha toccato anche i temi della biodiversità e dei rifiuti chimici. Il Capo del DATEC ha inoltre richiamato l'attenzione sull'opportunità di scegliere la città di Ginevra come sede del Segretariato della Convenzione di Minamata sul mercurio.

Lo stesso giorno la Consigliera federale ha aperto la mostra itinerante "Watt d'Or - Swiss Energy Excellence", curata dall'Ufficio federale dell'energia, che presenta i progetti premiati in Svizzera per il loro bilancio energetico positivo. La mostra permette di far conoscere anche nel continente sudamericano il forte potenziale innovativo del nostro Paese.

Coinvolgere la popolazione nei progetti infrastrutturali

La manifestazione organizzata venerdì dall'associazione delle imprese cilene ICARE era incentrata sul potenziamento delle infrastrutture del settore energetico. Durante la discussione con rappresentanti del mondo politico ed economico la Consigliera federale Leuthard ha sottolineato l'importanza di coinvolgere i cittadini e le autorità locali nella realizzazione di grandi progetti infrastrutturali. La relativa esperienza maturata in passato dalla Svizzera è stata positiva. Ispirandosi al modello elvetico il governo cileno ha da poco introdotto alcune regole per la partecipazione cittadina, che hanno fatto impennare gli investimenti nelle infrastrutture. Di coinvolgimento della popolazione si è parlato anche con Paulina Saball, Ministro dello sviluppo urbano. Il Capo del DATEC ha spiegato che misure di pianificazione territoriale come la suddivisione in zone di utilizzazione e zone protette rafforzano la fiducia dei cittadini nelle autorità. L'ampliamento e il miglioramento delle infrastrutture dei trasporti e del settore energetico rappresenta uno dei cardini della politica cilena. In futuro anche le aziende svizzere potrebbero trarre vantaggio dai crescenti investimenti.

A conclusione del suo viaggio la Consigliera federale Leuthard ha visitato la filiale del gruppo svizzero Argor-Heraeus, attivo nella raffinazione dell'oro, e la miniera di rame "El Teniente", a sud di Santiago del Cile. Il rame rappresenta una importante fonte di guadagno per il Paese ma la miniera è anche un fattore di inquinamento: si pensi, ad esempio, alle sostanze dannose quali il diossido di zolfo e le polveri fini rilasciate nell'ambiente, alla contaminazione del suolo e delle acque e all'elevato consumo di acqua ed energia. Di queste sfide si è discusso durante un confronto con esperti e rappresentanti del settore. In tale occasione il Capo del DATEC ha ricordato l'importanza di un'informazione trasparente sulle conseguenze ambientali dell'estrazione delle materie prime e ha esortato il Cile ad aderire alla "Extractive Industries Transparency Initiative" (EITI), che la Svizzera sostiene attivamente dal 2009. La EITI punta a una maggiore trasparenza, su base volontaria, in particolare riguardo agli introiti dell'industria estrattiva.

Con esperti e autorità si è parlato anche di pericoli naturali, che in futuro si prevede aumenteranno sensibilmente a causa del riscaldamento climatico. Il know-how di cui la Svizzera dispone in materia sia di allerta sia di gestione delle inondazioni, delle valanghe e delle colate detritiche potrebbe essere utile anche al Cile.


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