Il Consiglio federale pubblica il rapporto su situazione e prospettive del Cantone Ticino

Berna, 16.10.2015 - Il Consiglio federale vuole proseguire l’intenso dialogo con il Cantone Ticino. In un rapporto pubblicato in data odierna afferma che la situazione nel Cantone Ticino è più sensibile che in altri Cantoni. Occorre cercare soluzioni per i temi dei frontalieri e della doppia imposizione con l’Italia nonché per la libera circolazione, che soddisfino sia gli interessi dei ticinesi, sia quelli degli altri Cantoni e che tengano conto degli impegni di diritto internazionale assunti dalla Svizzera.

Con il rapporto pubblicato in data odierna il Consiglio federale adempie a un postulato della Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio degli Stati accolto il 18 giugno 2015. Nell'intervento il Consiglio federale è incaricato di esporre le misure che ha deciso e deciderà successivamente per trattare i timori e le richieste del Cantone Ticino espressi in tre iniziative cantonali. Dovrebbero essere presentate in particolare misure, possibilità d'intervento ed eventuali progressi negli ambiti dell'imposizione dei frontalieri, della libera circolazione delle persone e delle convenzioni per evitare la doppia imposizione con l'Italia.

Dall'entrata in vigore della libera circolazione, il Cantone Ticino ha registrato un forte aumento dell'impiego frontaliero oltre che a un'immigrazione relativamente elevata nel confronto intercantonale. Il Cantone Ticino si trova in una situazione particolare, diversa da quella delle altre regioni transfrontaliere della Svizzera, come Basilea e Ginevra, anche perché è prossimo a un centro economico al di fuori dei propri confini. Alla luce dell'enorme disparità economica tra il Ticino e la Lombardia nonché del gran numero di frontalieri provenienti dalla vicina Penisola, è tanto più importante stabilire buone relazioni transfrontaliere tra il Ticino e il suo vicino.

Il Consiglio federale è consapevole che la situazione in Ticino è più sensibile che altrove in Svizzera. Esso pone un accento particolare sui citati problemi ed è intenzionato a sostenere il Ticino nel quadro delle sue competenze.

Gli sforzi intrapresi finora nel settore delle imposte hanno reso possibile in data 23 febbraio 2015 la firma di un Protocollo che modifica la Convenzione tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica Italiana per evitare le doppie imposizioni. Il Protocollo permette di agevolare la regolarizzazione di clienti italiani di banche svizzere e impedisce inoltre un massiccio deflusso di capitali dalla piazza finanziaria svizzera.

L'attuazione e la concretizzazione della road map, anch'essa firmata il 23 febbraio 2015 con l'Italia, è attualmente in corso. Si tratta in particolare di questioni riguardanti l'imposizione dei lavoratori frontalieri e dell'accesso ai mercati da parte degli istituti finanziari svizzeri. Le richieste del Cantone Ticino in merito all'imposizione dei lavoratori frontalieri dovrebbero essere in gran parte soddisfatte con la nuova convenzione.

Con le misure di accompagnamento (FlaM) nel settore del mercato del lavoro vengono messi a disposizione strumenti molto utilizzati dal Cantone Ticino per proteggere il mercato del lavoro ticinese dal dumpig salariale e dal deterioramento delle condizioni di lavoro. Per tener maggiormente conto della speciale situazione del Cantone Ticino, è stato di recente ulteriormente aumentato il numero dei controlli nell'ambito delle FlaM, che devono essere svolti dal Cantone e cofinanziati dalla Confederazione.

Con riferimento all'immigrazione, dal 2014 il Consiglio federale ha adottato diversi provvedimenti. Di conseguenza le persone in cerca di impiego devono, tra l'altro, essere escluse dall'assistenza sociale. A livello di legge deve inoltre essere precisato quando, in caso di disoccupazione, si perde il diritto al soggiorno. Altri passi dovrebbero seguire nel quadro dell'attuazione dell'articolo 121a della Costituzione federale.

In generale, il Consiglio federale sostiene un dialogo costante tra Bellinzona e Berna. Le misure sono state e vengono adottate in stretta collaborazione con il Governo e l'amministrazione del Cantone Ticino. Tuttavia, è pure importante sottolineare che in alcuni casi è difficile applicare o spiegare regolamentazioni speciali, soprattutto rispetto agli altri Cantoni ma anche alla luce degli impegni di diritto internazionale della Svizzera.

 


Indirizzo cui rivolgere domande

Mario Tuor, capo Comunicazione, Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali SFI
tel. +41 58 462 46 16, mario.tuor@sif.admin.ch



Pubblicato da

Il Consiglio federale
https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale.html

Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali
http://www.sif.admin.ch

Amministrazione federale delle contribuzioni
https://www.estv.admin.ch

https://www.admin.ch/content/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-59119.html