Migliora la radioprotezione della popolazione e dell'ambiente

Berna, 15.10.2015 - Le ordinanze in materia di radioprotezione sono state adeguate alle nuove direttive internazionali. In questo modo si intende mantenere l'elevato livello di protezione per la popolazione e l'ambiente e disciplinare tutte le situazioni di esposizione alle radiazioni ionizzanti. Il Dipartimento federale dell'interno DFI ha avviato l'indagine conoscitiva concernente la revisione delle ordinanze in materia di radioprotezione.

La legislazione svizzera in materia di radioprotezione disciplina la protezione della popolazione, dei pazienti e delle persone esposte professionalmente dai pericoli delle radiazioni ionizzanti naturali e artificiali, nonché la protezione dell'ambiente dalla radioattività. Con la revisione, la legislazione viene adeguata alle nuove conoscenze scientifiche, agli sviluppi tecnici e alle direttive internazionali.

Queste le principali novità:

  • Per evitare esami medici e trattamenti con radiazioni ingiustificati e ridurre al minimo l'esposizione dei pazienti saranno introdotti audit clinici. Queste perizie saranno effettuate nei luoghi in cui si opera con radiazioni ionizzanti in ambito medico, negli ospedali o negli istituti di radiologia.

  • Il nuovo livello di riferimento per il gas naturale radioattivo radon nei locali di abitazione e di soggiorno sarà abbassato a 300 Becquerel per metro cubo. Ciò significa che in tutta la Svizzera la concentrazione di radon dovrà essere maggiormente considerata nell'edilizia. Il nuovo livello di riferimento dovrà essere rispettato in particolare per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni.

  • Nell'ordinanza sulla radioprotezione i livelli di esenzione, che definiscono le attività entro le quali una sostanza radioattiva è considerata innocua, sono adeguati a quelli delle direttive europee. L'armonizzazione di questi valori con quelli dell'UE consente di evitare problemi nel passaggio alle frontiere di queste merci.

  • Si terrà maggiormente conto anche delle sorgenti radioattive manipolate illegalmente o per errore. Nel riciclaggio dei metalli, per esempio, è possibile che vengano lavorati inavvertitamente rottami metallici contaminati. Pertanto in futuro gli impianti di incenerimento dei rifiuti e le aziende che lavorano metalli dovranno sorvegliare con procedure adeguate che nel processo di lavorazione non finiscano cosiddette sorgenti radioattive orfane.

  • Saranno introdotte nuove disposizioni per la gestione di siti e oggetti contaminati da attività precedenti, che riguarderanno in particolare le misurazioni e i risanamenti di siti contaminati. Un esempio di attualità in questo senso è la contaminazione da radium di locali di abitazione nell'Arco giurassiano riconducibile al lavoro a domicilio per l'industria orologiera negli anni 1960.

  • Per l'esposizione professionale il limite di dose per il cristallino è stato abbassato per evitare la cataratta. Ciò vale in particolare per il personale medico che opera con i raggi X. Dovrà essere prestata maggiore attenzione anche alle sorgenti di radiazioni naturali. Queste riguardano i posti di lavoro fortemente esposti al radon per motivi ambientali (p. es. negli acquedotti o nella costruzione di gallerie) e le industrie che lavorano con materiali contenenti radionuclidi presenti in natura (p. es. sabbia abrasiva per la sabbiatura industriale). Anche il personale di volo è ora considerato professionalmente esposto a radiazioni, per cui è necessario calcolare individualmente le dosi di radiazioni per i piloti e il personale di cabina.

L'indagine conoscitiva durerà fino a metà febbraio 2016.


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