Cambiamenti climatici: migliora la valutazione dell’andamento dei pericoli naturali

Berna, 05.10.2015 - In considerazione dei cambiamenti climatici, l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) ha illustrato l’evoluzione dei processi dei pericoli naturali applicando un nuovo metodo. In tal modo sarà possibile valutare per i prossimi decenni l’andamento di pericoli quali la caduta di massi o le frane in una regione. I Cantoni e l’UFAM potranno così valutare meglio la minaccia e pianificare in modo più preciso le misure preventive.

Nel quadro della prevenzione contro i pericoli naturali, l'UFAM ha fatto analizzare gli effetti dei cambiamenti climatici su fenomeni quali la caduta di massi, le valanghe, le colate detritiche di versante e i pericoli derivanti dai torrenti. Gli specialisti hanno quindi sviluppato un metodo di analisi della sensibilità climatica che tiene conto degli stessi scenari climatici utilizzati nell'ambito della politica climatica.

Effetti differenti a seconda della regione

Lo studio considera due periodi e si basa su uno scenario climatico medio e uno estremo: il primo si estende fino al 2060, il secondo fino al 2085. I risultati mostrano come un determinato pericolo naturale si riduce o aumenta nella rispettiva regione in base allo scenario climatico. Le carte illustrano i singoli fattori di influenza (verde = calo; rosso = forte aumento, cfr. le carte allegate).

Dai risultati si evince inoltre che in Svizzera non si riscontra una tendenza generale in quanto, a seconda del punto cardinale svolgono un ruolo importante anche fattori locali quali l'altitudine o l'esposizione. A seguito dei cambiamenti climatici, in certe regioni i pericoli naturali avranno un impatto minore, in altre l'impatto sarà maggiore. Lo studio non ha tenuto conto dei possibili danni.

I risultati dello studio sulla sensibilità climatica forniscono al Cantone e alla Confederazione una panoramica dei cambiamenti attesi e consentono un monitoraggio migliore e più mirato dei pericoli naturali. Gli scenari possono infine fungere da base per la pianificazione delle future misure preventive.


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