I monumenti rappresentano la storia della Svizzera e ci fanno sentire a casa

Berna, 08.09.2015 - Per circa tre quarti della popolazione svizzera i monumenti contribuiscono a creare un legame con il luogo in cui ci si sente a casa, evocando sentimenti di appartenenza. È quanto emerge da un sondaggio rappresentativo che l’Ufficio federale della cultura (UFC) ha fatto realizzare in occasione delle Giornate europee del patrimonio. È sostenuta a grande maggioranza l’affermazione che i monumenti sono importanti per la società ma rappresentano anche testi-monianze della storia del proprio Paese o di una località considerata familiare.

Le costruzioni con valore storico o architettonico sono punti di riferimento in un mondo che cambia rapidamente: i monumenti aiutano le persone a sentirsi a casa, evocando sentimenti di appartenenza e di familiarità; contribuiscono a creare un legame emozionale con un determinato luogo e sono portatori e mediatori dell’identità culturale. Per la maggior parte della popolazione svizzera i monumenti aumentano quindi la qualità di vita. È quanto mostra un sondaggio telefonico svolto su incarico dell’UFC nell’estate 2015 in tutte le regioni della Svizzera.

Per nove persone intervistate su dieci, i monumenti rivestono una grande importanza per la società, per tre quarti hanno anche un notevole valore personale. I monumenti contribuiscono infatti a rinsaldare il legame con il luogo in cui si sentono a casa. L’86 per cento della popolazione svizzera ritiene importante che il centro storico di questo luogo resti intatto.

Il 56 per cento delle persone intervistate ritiene che determinate costruzioni, come case, chiese, piazze o fontane facciano assolutamente parte del contesto spaziale familiare. Questo valore è più alto nella Svizzera tedesca (59 %) rispetto alla Svizzera italiana (55 %) e alla Svizzera francese (47 %).

Si registra una differenza di atteggiamento anche tra gli abitanti della città e della campagna. Mentre in città sei persone su dieci affermano che determinate costruzioni facciano assolutamente parte del contesto spaziale familiare, in campagna nutrono lo stesso sentimento solo quattro persone su dieci.

Rispondendo alla domanda su quale monumento debba ancora esistere tra un secolo in Svizzera, una netta maggioranza delle persone intervistate dà la preferenza al Kapellbrücke di Lucerna e a Palazzo federale, seguiti dal Castello di Chillon e dai Castelli di Bellinzona. Tuttavia, il concetto di monumento è interpretato dalla popolazione in senso ampio e comprende anche le opere di Le Corbusier, la galleria del San Gottardo e l’anfiteatro di Avenches.

Molti di questi monumenti potranno essere visitati il prossimo fine settimana in tutta la Svizzera in occasione di numerose iniziative e manifestazioni. Sabato e domenica 12 e 13 settembre si svolgeranno infatti le Giornate europee del patrimonio, all’insegna del motto «Scambio – Influenze».

Sondaggio rappresentativo

L’inchiesta integrale sulla percezione del patrimonio culturale in Svizzera è disponibile online in formato PDF:

http://www.bak.admin.ch/umfrage2015

http://www.bak.admin.ch/enquete2015

http://www.bak.admin.ch/inchiesta2015

Programma delle Giornate europee del patrimonio in Svizzera

Il programma con le iniziative per tutta la Svizzera è disponibile online:

tedesco: www.hereinspaziert.ch 

francese: www.venezvisiter.ch


Indirizzo cui rivolgere domande

Oliver Martin, caposezione Patrimonio culturale e monumenti storici, Ufficio federale della cultura,
tel. 058 462 44 48, cell. 079 760 86 94

Informazioni sul programma delle Giornate europee del patrimonio:
Cordula Kessler, amministratrice Centro nazionale d’informazione sul patrimonio culturale (NIKE), tel. 031 336 71 11


Pubblicato da

Ufficio federale della cultura
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