Primo commento in lingua tedesca alla Convenzione ONU sui diritti delle donne

Berna, 03.09.2015 - La Convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna è il principale strumento per la difesa dei diritti delle donne. Oggi è stato presentato al vasto pubblico il primo commento alla Convenzione in lingua tedesca, che contribuisce a migliorare l’attuazione del trattato internazionale in Svizzera.

«I nostri Paesi sono chiamati a moltiplicare gli sforzi per attuare la Convenzione delle Nazioni Unite» scrivono Gabriele Heinisch-Hosek, ministra
federale austriaca per l'educazione e le donne, e il consigliere federale Alain Berset, capo del Dipartimento federale dell'interno, nella prefazione al commento, che definiscono come uno strumento importante sia per i poteri legislativi, giudiziari ed esecutivi svizzeri e austriaci sia per le organizzazioni non governative. Interessante anche il confronto tra le prassi d'attuazione svizzera e austriaca proposto nel commento.

In occasione della presentazione, la direttrice dell'Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo UFU Sylvie Durrer ha espresso la convinzione che «questo commento costituisce un ausilio per la prassi e ci permetterà di avvicinarci all'obiettivo dell'uguaglianza effettiva
tra donna e uomo».

La Convenzione delle Nazioni Unite del 1979 sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW) è uno dei principali trattati per la tutela dei diritti umani a livello internazionale ed è fondamentale per la difesa dei diritti delle donne, nonché per l'uguaglianza di genere. Ad oggi vi hanno aderito 188 Stati. La CEDAW è entrata in vigore in Svizzera nel 1997, diventando così parte del diritto federale.

Come emerge dal Quarto e Quinto Rapporto della Svizzera concernente l'attuazione della CEDAW, a partire dalla ratifica della Convenzione sono stati compiuti importanti progressi ai fini dell'uguaglianza di genere. Sussistono però ancora delle ingiustizie. Per molte donne, infatti, le discriminazioni sessiste rimangono all'ordine del giorno sia nel nostro Paese sia altrove nel mondo. In Svizzera le donne continuano a guadagnare meno di molti loro colleghi uomini e ad essere nettamente sottorappresentate nelle posizioni dirigenziali. In media ogni mese
muoiono due persone a causa di violenze domestiche; tre vittime su quattro sono donne.

Il commento, che conta circa 1300 pagine, è edito, con il sostegno finanziario dell'Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo UFU e del Ministero federale austriaco per l'educazione e le donne, dalla prof. dr. iur. Judith Wyttenbach dell'Istituto di diritto pubblico dell'Università di Berna, dalla prof. dr. iur. Silvia Ulrich dell'Istituto di studi giuridici di genere dell'Università Johannes Kepler di Linz e dalla dr. iur. Erika Schläppi.


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