Il Consiglio federale adotta le ordinanze esecutive del progetto «Swissness»

Berna, 02.09.2015 - Mercoledì il Consiglio federale ha attuato l’incarico del Parlamento e approvato le ordinanze relative al progetto «Swissness», sfruttando il margine di manovra concesso dalla legge. Ha accolto le richieste giustificate dei rami interessati e tutte le raccomandazioni materiali delle commissioni parlamentari consultate, attuando la legge nel modo più semplice possibile. In tal modo esegue le direttive del Parlamento a tutela della designazione «Svizzera» e della croce svizzera.

Con l'emanazione del diritto di esecuzione il Consiglio federale attua il progetto «Swissness», approvato dal Parlamento il 21 giugno 2013, e lo mette in vigore al 1° gennaio 2017. Le merci prodotte prima di tale data possono essere messe in commercio al massimo fino alla fine del 2018. Il progetto di legge prevede che l'uso della croce svizzera e dell'indicazione «Svizzera» resti facoltativo e non richieda alcuna autorizzazione.

La revisione dell'ordinanza sulla protezione dei marchi specifica come è determinato il 60 per cento dei costi di produzione per i prodotti industriali.

L'ordinanza sull’utilizzo dell’indicazione di provenienza «Svizzera» per le derrate alimentari stabilisce come è calcolata la quota minima necessaria di materie prime svizzere. Le regole sono fissate in modo tale da rispettare le richieste giustificate dei rami interessati. Ciò significa che, entro i limiti previsti dalla legge, le regole rispettano le esigenze dell'economia, sono credibili e richiedono un onere amministrativo esiguo. Si è tenuto conto di numerose richieste avanzate in sede di consultazione dalle imprese che producono in Svizzera o che utilizzano materie prime svizzere. Ciò riguarda in particolare l’eccezione riguardante la qualità, la clausola bagatella, la flessibilità dei metodi di calcolo per i prodotti semilavorati, le regole relative al computo dell’acqua (p. es. nel caso della birra), il contrassegno specifico di materie prime svizzere nonché l’inclusione delle zone di confine estere (p. es. le zone franche del Paese di Gex e dell’Alta Savoia). Il Consiglio federale propone una soluzione anche per il caffè e il cioccolato nero.

L'ordinanza sul registro delle denominazioni d’origine e delle indicazioni geografiche per i prodotti non agricoli disciplina le nuove possibilità di iscrizione di tali indicazioni per prodotti come gli orologi e l'acqua minerale in un registro tenuto dall’Istituto federale della proprietà intellettuale (IPI).

Infine, la nuova versione dell'ordinanza sulla protezione dello stemma della Svizzera e di altri segni pubblici definisce come deve essere gestito l'elenco elettronico dei segni pubblici protetti di Confederazione, Cantoni e Comuni.

Il Consiglio federale aveva consultato le commissioni parlamentari competenti in merito ai progetti di ordinanza e ha in seguito tenuto conto delle proposte materiali delle tre commissioni consultate. Mentre la Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati e la Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale sono a favore dell'entrata in vigore del progetto legislativo il 1° gennaio 2017, la Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale ha presentato una mozione (15.3500) che chiede di rimandare temporaneamente l’entrata in vigore del progetto «Swissness» e di semplificare le ordinanze esecutive. Il Consiglio federale aveva accolto sin dall’inizio questa richiesta procedendo alle semplificazioni e agli sgravi possibili nel quadro della legge. Inoltre, il Consiglio degli Stati ha già respinto un postulato di tenore simile (15.3214 – «Messa in vigore del progetto Swissness previo esame delle ripercussioni economiche»).

Avvio della procedura di consultazione per la revisione dell'ordinanza «Swiss made» per gli orologi

La revisione della legge sulla protezione dei marchi prevede che il Consiglio federale possa precisare ulteriormente la legislazione in un'ordinanza di settore, se ciò è nell’interesse generale di singoli settori. In tale contesto, la Federazione dell’industria orologiera svizzera ha presentato una proposta di revisione per l'ordinanza «Swiss made» per gli orologi, che è stata esaminata e rielaborata dai servizi competenti dell’Amministrazione federale. Il progetto risultante prevede che per definire «Swiss made» un orologio debbano essere realizzati in Svizzera non solo almeno il 60 per cento dei costi di produzione, ma anche lo sviluppo tecnico dell'orologio e del movimento. Il Consiglio federale sostiene tale modifica di ordinanza e, mercoledì, ha pertanto avviato la relativa procedura di consultazione, che si concluderà il 2 dicembre 2015.


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