La Svizzera prosegue il suo impegno contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere

Berna, 29.04.2015 - La Svizzera prosegue il proprio impegno contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere e a favore del rispetto dei diritti umani delle persone LGBTI (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali). Nella seduta del 29 aprile 2015 il Consiglio federale ha deciso di adottare la Dichiarazione d’intenti della Valletta, redatta da un gruppo di Paesi membri del Consiglio d’Europa e approvata da 18 Stati.

La Dichiarazione della Valletta è stata elaborata a margine della Giornata mondiale contro l’omofobia del 14 maggio 2014. Il testo conferma l’impegno preso nel quadro della Raccomandazione del 31 marzo 2010 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa sulle misure dirette a combattere la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere. La Dichiarazione si prefigge di integrare la Raccomandazione del 2010, estendendo esplicitamente alle persone intersessuali la dovuta protezione e contrastando ogni forma di esclusione sociale legata alla non conformità agli stereotipi di genere.

Il principio della non discriminazione è al cuore dell’impegno della Svizzera in materia di diritti umani. Oltre a riaffermare questo principio, l’adozione della Dichiarazione della Valletta da parte della Svizzera rappresenta un segnale di sostegno del nostro Paese nei confronti dell’importante ruolo svolto dal Consiglio d’Europa per la promozione e la protezione dei diritti umani, in questo caso delle persone che subiscono discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.

La Svizzera sostiene finanziariamente i lavori di varie entità del Consiglio d’Europa attive in questo settore. Contribuisce alle attività dell’«Unità LGBTI» del Segretariato generale dell’organizzazione, che conduce varie attività di sensibilizzazione e sostegno ai Paesi membri o alla società civile in favore dei diritti umani delle persone LGBTI. La Svizzera appoggia inoltre il lavoro della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI), che integra ormai nelle sue attività anche la questione delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.

La Svizzera è infine membro attivo della Rete informale europea dei punti focali nazionali per le questioni relative ai diritti umani delle persone LGBTI, che si riunisce due volte all’anno. La 15a tavola rotonda di questa rete si svolgerà il 19 e 20 novembre 2015 a Ginevra su invito della Svizzera. L’evento riunirà gli altri Stati membri attivi del Consiglio d’Europa e rappresentanti delle organizzazioni internazionali, non governative e accademiche che svolgono attività legate alla promozione dei diritti umani delle persone LGBTI.


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