Trapianto di organi: ottimizzare l’attribuzione dei fegati donati

Berna, 29.04.2015 - Il Consiglio federale intende ottimizzare l’attribuzione dei fegati donati per i trapianti. Oltre all’urgenza medica, in futuro sarà tenuto conto anche della possibilità di ripartire un fegato su due pazienti, della compatibilità del gruppo sanguigno e della corrispondenza dell’età tra donatore e ricevente. La necessaria modifica dell’ordinanza sull'attribuzione di organi entrerà in vigore il 1° giugno 2015.

In base al diritto vigente, un fegato donato è attribuito prioritariamente a un paziente che, senza un trapianto, è in imminente pericolo di morte e in seconda priorità al paziente che ne ha bisogno con maggiore urgenza entro i tre mesi successivi. Nella pratica è tuttavia emerso che questa regolamentazione svantaggia determinate categorie di pazienti, in particolare i bambini e i pazienti con il gruppo sanguigno 0 oppure B.

Nuovi criteri di attribuzione
Per ovviare a questo problema è previsto di tenere conto in futuro, oltre che del grado di urgenza medica entro i tre mesi successivi, anche di altri fattori.

  • Possibilità di un trapianto parziale, in particolare per i bambini: un fegato deve poter essere ripartito su due pazienti.
  • Compatibilità del gruppo sanguigno: con questo criterio potrà essere assicurata una migliore parità di trattamento delle persone del gruppo 0 e B. Per questi pazienti, la probabilità di ricevere un organo è minore a causa della compatibilità e della diffusione del loro gruppo sanguigno nella popolazione.
  • Corrispondenza dell'età tra donatore e ricevente: in questo modo sarà garantito che il fegato donato corrisponda, per dimensioni e funzionalità, al paziente.

Queste modifiche permettono di ottimizzare le regole di attribuzione dei fegati donati. I nuovi criteri sono precisati nell'ordinanza del DFI sull'attribuzione di organi.


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