Discussione del Consiglio federale sul franco forte

Berna, 15.04.2015 - Riunitosi quest’oggi il Consiglio federale ha nuovamente discusso l’abbandono della politica del tasso minimo da parte della BNS e le sue conseguenze. Dopo aver analizzato la situazione, il Consiglio federale attualmente ritiene inopportuno lanciare programmi congiunturali a causa dell’apprezzamento del franco svizzero. Indipendentemente dalle ripercussioni economiche a breve termine, il Consiglio federale punta però a migliorare le condizioni quadro della piazza elvetica per tutelare la competitività dell’economia svizzera, portando avanti con coerenza i progetti esistenti.

Il valore del franco svizzero era alto già prima del 15 gennaio 2015. L'abbandono del tasso minimo di cambio con l'euro rappresenta un ulteriore peggioramento della competitività dei prezzi dell'economia svizzera. Oggi pertanto il Consiglio federale ha analizzato in profondità la situazione, con particolare riguardo al contesto monetario e agli sviluppi attuali della congiuntura. Ha anche discusso delle ripercussioni del quadro generale degli interessi, bassi e negativi, su banche, assicurazioni e istituti previdenziali.

Stando alle ultime previsioni congiunturali nel 2015 vi sarà un netto rallentamento congiunturale e un lieve aumento della disoccupazione. Ciononostante, l'insorgere di una crisi grave appare oggi improbabile. Viceversa, alcuni settori e aziende sono fortemente colpiti e il mutamento strutturale non potrà che acuirsi. Il Consiglio federale ritiene però che un programma congiunturale al momento attuale non sia la soluzione adeguata, anche perché l'economia nazionale si sta sviluppando stabilmente.

Dopo l'abbandono del tasso minimo di cambio con l'euro i riflettori sono tuttora puntati sulla politica monetaria della Banca nazionale, la cui missione è garantire la stabilità dei prezzi. Un forte apprezzamento del franco pregiudica questa stabilità e lo sviluppo equilibrato dell'economia. La politica degli interessi negativi si prefigge di indebolire il franco e di riportare rapidamente in positivo il rincaro per favorire la normalizzare della politica monetaria, degli interessi e l'andamento della congiuntura.

 

Le misure attuali? Sufficienti ad attenuare la forza del franco
La Svizzera, grazie all'assicurazione contro la disoccupazione e al margine di manovra finanziario ottenuto con il freno all'indebitamento, dispone di stabilizzatori automatici efficaci. Il Consiglio federale, inoltre, ha già varato alcune misure che produrranno effetti a breve termine. Dal 27 gennaio, per esempio, le oscillazioni dei tassi di cambio sono un motivo valido per richiedere l'indennità per lavoro ridotto. L'Assicurazione svizzera contro i rischi delle esportazioni (ASRE) e la Promozione della piazza economica della Confederazione offrono strumenti appositamente concepiti, e già adoperati, per affrontare queste sfide. Al riguardo, il 18 febbraio scorso il Consiglio federale ha approvato il messaggio concernente la promozione della piazza economica negli anni 2016-2019. Ha anche deciso di aumentare i mezzi finanziari per promuovere l'innovazione, la collaborazione e lo sviluppo delle conoscenze nel turismo (Innotour) e per la Nuova politica regionale (NPR). Dopo l'apprezzamento del franco il Consiglio federale ha rimandato l'adeguamento dell'imposta sulla benzina e, in materia di tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP), ha rinunciato al declassamento, ormai atteso da tempo, di veicoli di certe classi di emissioni nonché all'abolizione degli sconti per i veicoli di una classe di emissioni. Infine il 25 febbraio il Consiglio federale ha incaricato il DFF di richiedere al Parlamento un credito aggiuntivo, unico e straordinario, per i contributi all'esportazione secondo la «legge sul cioccolato».

Garantire e migliorare le condizioni quadro a lungo termine
Indipendentemente dalle ripercussioni a breve termine del franco forte sull'economia, il Consiglio federale continua a prefiggersi un miglioramento a lungo termine delle condizioni quadro della piazza elvetica per tutelare la competitività dell'economia svizzera. Come? Portando avanti con coerenza i progetti esistenti e rafforzandoli ove necessario. Si tratta in particolare di salvaguardare la competitività fiscale e di istituire la certezza del diritto nell'ambito della Riforma III dell'imposizione delle imprese, di mantenere la flessibilità del mercato del lavoro e di mantenere l'accesso al mercato interno dell'UE quando bisognerà attuare le nuove disposizioni costituzionali sull'immigrazione. Il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR), nell'ambito dei lavori già avviati per elaborare il rapporto sullo sgravio amministrativo 2016-2019 e dell'attuazione della nuova politica di crescita, sottoporrà al Consiglio federale nel corso dell'anno proposte di sgravio amministrativo e misure per rafforzare a lungo termine le condizioni quadro, in stretta collaborazione con i Dipartimenti coinvolti.


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