La Svizzera intende aderire al terzo Protocollo facoltativo alla Convenzione sui diritti del fanciullo

Berna, 25.03.2015 - Mercoledì il Consiglio federale ha avviato la consultazione sull’approvazione del terzo Protocollo facoltativo alla Convenzione dell’ONU sui diritti del fanciullo. Il Protocollo integra la Convenzione con una procedura di comunicazione che autorizza singole persone a rivolgersi al Comitato ONU dei diritti del fanciullo in caso di violazione delle garanzie sancite dalla Convenzione. Il nuovo strumento di monitoraggio consente di attuare la Convenzione in modo più efficace.

La Svizzera ha aderito sia la Convenzione sui diritti del fanciullo (Convenzione), sia ai suoi due precedenti Protocolli facoltativi, ossia quello relativo alla partecipazione di fanciulli a conflitti armati e quello concernente la vendita di fanciulli, la prostituzione infantile e la pedopornografia. Questi strumenti prevedono, come meccanismo di controllo, una procedura di rapporto con la quale il Comitato ONU dei diritti del fanciullo (Comitato) esamina i rapporti che gli Stati parte gli sottopongono sul modo in cui attuano la Convenzione e i Protocolli facoltativi.

Nel 2014, il Parlamento ha accolto la mozione con cui la consigliera nazionale Viola Amherd chiede al Consiglio federale di ratificare il Protocollo facoltativo alla Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, che istituisce una procedura per la presentazione di comunicazioni (Protocollo). Tale Protocollo introduce tre nuovi meccanismi di controllo. La procedura di comunicazione individuale autorizza il Comitato a esaminare le comunicazioni di singoli o di gruppi di persone che sostengono di essere stati vittima della violazione di uno dei diritti riconosciuti dalla Convenzione o da uno dei due relativi Protocolli facoltativi. Prima di presentare una comunicazione di questo tipo, è necessario aver esaurito tutte le vie di ricorso nazionali. Con la procedura di ricorso interstatale, uno Stato parte può sostenere dinnanzi al Comitato che un altro Stato parte non rispetta i propri obblighi derivanti dalla Convenzione o dai Protocolli facoltativi. Queste procedure si concludono con le costatazioni del Comitato, non giuridicamente vincolanti, eventualmente abbinate a raccomandazioni circa la loro attuazione. Il Comitato può inoltre avviare una procedura d’inchiesta se sussistono informazioni attendibili che uno Stato parte violi gravemente o sistematicamente i diritti sanciti dalla Convenzione o dai Protocolli facoltativi.

La Svizzera ha già riconosciuto meccanismi analoghi contemplati da altri trattati ONU. Aderire al presente Protocollo rafforzerebbe concretamente la portata della Convenzione e lancerebbe inoltre il segnale politico che il nostro Paese è seriamente attento ai bisogni dei minori.

La procedura di consultazione si concluderà il 2 luglio 2015.


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