Epizoozia bovina IBR: accertamenti sugli animali importati

Berna, 26.02.2015 - A fine dicembre 2014, in Tirolo, è stato rilevato l’herpesvirus bovino che provoca l’insorgenza della rinotracheite infettiva dei bovini. Alcuni animali provenienti dalla stalla commerciale colpita dal virus sono giunti anche in Svizzera. Tutte le aziende interessate sono state subito poste sotto sequestro. L’IBR è incurabile per gli animali, ma inoffensiva per l’uomo.

Il 17 febbraio 2015 l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) ha ricevuto dalle autorità veterinarie austriache la seguente comunicazione: da una stalla commerciale del Tirolo, in cui è stata rilevata la presenza dell'IBR, sono giunti in Svizzera alcuni bovini probabilmente positivi al virus. Tra dicembre 2014 e gennaio 2015 sono state importate nel nostro Paese complessivamente tre partite, per un totale di 63 animali. Sia la Svizzera che l'Austria sono Paesi riconosciuti ufficialmente indenni da IBR. Tra i due Stati hanno luogo regolari attività di commercio del bestiame.

Conformemente alle disposizioni dell'ordinanza sulle epizoozie sono state immediatamente poste sotto sequestro tutte le aziende con animali importati di natura sospetta al fine di impedire un'eventuale diffusione della malattia. Tutti gli animali importati dall'Austria ancora in vita sono stati subito sottoposti ad analisi. Dalla prima analisi sono emersi due animali positivi e uno di sospetta positività. Questi animali sono stati subito abbattuti. Alcuni degli animali importati e probabilmente infetti erano già stati macellati prima della notifica di sospetto e quindi non hanno potuto essere analizzati. Per questo motivo, come misura aggiuntiva, vengono ora individuati tutti i capi entrati in contatto con tali animali per essere anch'essi sottoposti a esame.

Tutti i sequestri delle aziende permarranno in vigore finché non verranno effettuati tutti gli accertamenti e le indagini necessari. Sarà possibile revocare il sequestro solo se, in seguito a un'analisi di verifica condotta 30 giorni dopo, si potrà escludere il rischio di un possibile contagio.

Finora i Cantoni colpiti sono 12, per un totale di 30 aziende coinvolte, e le cause sono da ricondurre all'importazione diretta, al trasferimento di animali importati o ad animali entrati in contatto con capi infetti. Data la portata della problematica è importante quindi effettuare rapidi accertamenti in merito al traffico di animali attraverso l'apposita banca dati e introdurre e osservare immediati provvedimenti di sequestro. Considerata l'intensità degli scambi commerciali di bestiame che hanno luogo in Svizzera, la mancata individuazione di un'epizoozia può determinare la velocissima diffusione della stessa.

Dal 1993 la Svizzera è indenne dall’IBR

L’IBR è comparsa per la prima volta in modo massiccio nel nostro Paese nel 1977 ed è stata contrastata con misure incisive. A partire dal 1983 è stato introdotto un programma di eradicazione che dopo 10 anni, e a fronte di enormi costi per un totale di 135 milioni di franchi, ha permesso di debellarla. Per non vanificare questi sforzi, la Confederazione e i Cantoni fanno tutto il possibile per mantenere lo stato di Paese «indenne da IBR».
L’IBR non è curabile. L’agente responsabile di questa malattia, un herpes-virus, può annidarsi nel sistema nervoso dell’animale infetto senza dar luogo ad alcuna sintomatologia. A volte, ad esempio in situazioni di stress, la malattia si manifesta e i virus dell’animale infetto vanno a contagiare altri animali, motivo per cui è necessario abbattere tutti i capi infetti. Questa malattia è inoffensiva per l’uomo e colpisce soprattutto i bovini. 

Ulteriori informazioni sull’IBR e sulla sua eradicazione in Svizzera sono disponibili sul sito www.usav.admin.ch.


Indirizzo cui rivolgere domande

Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV)
Regula Kennel
Tel. 058 463 84 96
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