Nuovo disciplinamento dell’indennità di partenza per giudici e procuratori generali

Berna, 25.02.2015 - In caso di risoluzione del rapporto di lavoro, ai membri dei Tribunali federali di prima istanza e ai procuratori generali della Confederazione deve poter essere accordata un’indennità corrispondente al massimo a un anno di stipendio. Il Consiglio federale adotta un corrispondente progetto di ordinanza della Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati.

Nel 2011 la Delegazione delle finanze delle Camere federali ha constatato che le vigenti basi legali per un'indennità di partenza per i membri dei Tribunali federali di prima istanza nonché per il procuratore generale della Confederazione e i sostituti procuratori generali sono poco chiare. Di conseguenza, nel quadro di un'iniziativa parlamentare, la Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati ha elaborato un progetto di un nuovo disciplinamento dell'indennità. Tale disposizione prevede che in caso di risoluzione del rapporto di lavoro a tali funzionari possa essere accordata un'indennità pari al massimo a un anno di stipendio, se le circostanze concrete lo giustificano. Nel decidere vanno tenuti in particolare conto l'età, la situazione professionale e personale, la durata del mandato e le circostanze della risoluzione del rapporto di lavoro. L'autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione può accordare una corrispondente indennità al procuratore generale della Confederazione e ai sostituti procuratori generali. L'attribuzione dell'indennità deve essere approvata dalla Delegazione delle finanze delle Camere federali.

Il Consiglio federale approva la proposta di disciplinamento dell'indennità, che colma un'effettiva lacuna. È in particolare giustificata per garantire l'indipendenza dei giudici e del Ministero pubblico della Confederazione. I giudici, il procuratore generale della Confederazione e i sostituti procuratori generali devono essere rieletti ogni sei rispettivamente quattro anni. Le conseguenze finanziarie di un'eventuale mancata rielezione non devono influenzare il loro modo di decidere e di gestire gli affari. La soluzione proposta è sostenibile considerate le indennità previste per i quadri dell'Amministrazione federale e i magistrati cantonali.


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