Intensificazione dei provvedimenti di lotta contro il piccolo scarabeo dell’alveare

Berna, 16.01.2015 - Prima che abbia inizio il periodo di importazione delle api, l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) mette in vigore un’ordinanza che istituisce provvedimenti per evitare l’introduzione in Svizzera del piccolo scarabeo dell’alveare dall’Italia. La presenza del parassita è stata individuata nel meridione d’Italia a settembre dello scorso anno. A partire dal 16 gennaio 2015 per gli apicoltori svizzeri è vietato importare api, materiale e prodotti apicoli dalla Sicilia e dalla Calabria.

Questa ordinanza riprende le misure di protezione emanate dalla Commissione europea e vieta l'importazione di api mellifere e bombi provenienti dalle zone di protezione, vale a dire la Sicilia e la regione della Calabria. È altresì vietata l'importazione di attrezzature apistiche usate, sottoprodotti apicoli non trasformati e miele di favo destinato al consumo umano. Di pari passo, una modifica dell'ordinanza sulle epizoozie - attualmente in fase di consultazione - intensifica i provvedimenti di lotta sul piano nazionale affinché sia possibile reagire correttamente se in un'azienda svizzera di apicoltura viene rilevato il piccolo scarabeo dell'alveare. Peraltro, sono in fase di approntamento, d'intesa con tutte le cerchie interessate, ulteriori misure di prevenzione precoce.

 

Precauzioni da osservare prima di qualsiasi importazione

È vietata qualunque importazione di api e prodotti apicoli dalla Calabria e dalla Sicilia. Dato che il parassita può propagarsi rapidamente ed è difficile riconoscerlo, si sollecitano gli apicoltori a usare la massima prudenza in caso di importazione. Qualsiasi importazione di api mellifere e/o di bombi provenienti dai Paesi membri dell'Unione europea deve essere, come sinora, accompagnata da un certificato sanitario ufficiale.

Un parassita temuto

Il piccolo scarabeo dell'alveare è un parassita temuto, che infesta le colonie di api mellifere e di bombi. Si riproduce velocemente, sicché, in presenza di condizioni favorevoli, sono sufficienti pochi esemplari per provocare danni ingenti nelle popolazioni di api e di bombi. Gli adulti e le larve si nutrono di miele, di polline e, preferibilmente, di covata. Una volta penetrato nell'alveare non è più possibile eradicarlo.


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