Sanzioni contro lo Yemen

Berna, 05.12.2014 - Il 5 dicembre 2014 il Consiglio federale ha ordinato misure coercitive nei confronti dello Yemen e di persone o entità che minacciano direttamente o indirettamente la pace, la sicurezza o la stabilità in questo Stato. Così facendo, ha recepito nel diritto svizzero le sanzioni pronunciate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nella risoluzione 2140 (2014). L’ordinanza entra in vigore il giorno stesso.

La risoluzione 2140 (2014) del 26 febbraio 2014 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ordina il blocco degli averi e un divieto di ingresso o di transito nei confronti di persone o entità che intraprendono o sostengono atti che minacciano la pace, la sicurezza o la stabilità in Yemen. In seguito alla decisione del 7 novembre 2014 del Comitato delle sanzioni competente per lo Yemen, tre nominativi sono stati aggiunti alla lista delle persone sanzionate. Si tratta dell'ex capo di Stato, Ali Abdullah Saleh, e di due comandanti militari.

Il Consiglio di sicurezza ha adottato queste misure in risposta ai problemi politici, economici, umanitari e di sicurezza che colpiscono lo Yemen dalla rivoluzione di gennaio 2011. Dal gennaio 2011, infatti, lo Yemen è stato teatro di manifestazioni e violenti scontri per allontanare il presidente in carica da 32 anni, Ali Abdullah Saleh, ed instaurare un regime democratico. Durante questo conflitto, il raggio d'influenza di Al-Qaida nella penisola arabica si è fortemente intensificato in alcune aree dello Yemen alla frontiera con l'Arabia Saudita, sfuggendo così al controllo del governo. In novembre 2011 il vice presidente Hadi, unico candidato in lizza, è stato eletto per un mandato ad interim di due anni con l'obiettivo prioritario di ridurre la sfera d'influenza di Al-Qaida nella penisola arabica.

Con l'ordinanza del 5 dicembre 2014 il Consiglio federale ha fatto sue le misure coercitive della risoluzione 2140 (2014) che entrano in vigore il 5 dicembre 2014 alle ore 18:00.


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