Aggiornata la lista dei Comuni con una quota di abitazioni secondarie superiore al 20 per cento

Ittigen, 11.11.2014 - Dall’ultimo aggiornamento svoltosi nel novembre 2013 sono stati stralciati 46 Comuni dall’Appendice all’ordinanza sulle abitazioni secondarie. 26 Comuni hanno dimostrato che la loro quota di abitazioni secondarie è inferiore al 20 per cento e, di conseguenza, non rientrano più nel campo di applicazione dell’ordinanza. Gli altri 20 Comuni verranno stralciati dall’elenco a seguito di processi di aggregazione. Sei Comuni infine saranno inseriti nell’Appendice perché nel frattempo è stata confermata una quota superiore al 20 per cento. Attualmente la lista comprende 440 Comuni svizzeri su un totale di 2352.

La Confederazione aggiorna l'elenco dell'Appendice all'ordinanza sulle abitazioni secondarie per la terza volta dalla sua entrata in vigore il 1° gennaio 2013. L'Appendice all'ordinanza riporta i Comuni che presentano una quota di abitazioni secondarie superiore al 20 per cento rispetto al totale delle abitazioni presenti sul territorio. Questi Comuni non possono più rilasciare autorizzazioni per la costruzione di abitazioni secondarie. Sono ammesse eccezioni solo se i Comuni vincolano l'autorizzazione edilizia alla creazione di abitazioni secondarie a scopi turistici, i cosiddetti «letti caldi».

Da novembre 2013, 26 Comuni, fino a quel momento menzionati nell'elenco, hanno dimostrato di avere meno del 20 per cento di abitazioni secondarie nel proprio perimetro comunale. L'Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) procederà quindi allo stralcio di questi Comuni dall'Appendice all'ordinanza in questione. Si tratta dei seguenti Comuni: La Ferrière (BE), Frutigen (BE), Ringgenberg (BE), Oberwil im Simmental (BE), Horrenbach-Buchen (BE), Oberhofen am Thunersee (BE), Silenen (UR), Sattel (SZ), Haut-Intyamon (FR), Roggenburg (BL), Schönengrund (AR), Trogen (AR), Reute (AR), Neckertal (SG), Brusio (GR), Tamins (GR), Bex (VD), Sainte-Croix (VD), Essertines-sur-Rolle (VD), Leuk (VS), Port-Valais (VS), Collonges (VS), Dorénaz (VS), Rochefort (NE), La Brévine (NE) e Mettembert (JU).

Inoltre, 20 Comuni sono stati stralciati a seguito di processi di aggregazione. Si tratta, in questo caso, dei seguenti Comuni: Plagne (BE), Vauffelin (BE), Lamboing (BE), Gadmen (BE),Cerniat (FR), Charmey (FR), Castrisch (GR), Ladir (GR), Luven (GR), Pitasch (GR), Riein (GR), Ruschein (GR), Schnaus (GR), Sevgein (GR), Duvin (GR), Pigniu (GR), Rueun (GR), Siat (GR), Betten (VS) e Martisberg (VS).

Sono invece stati inseriti nella lista i seguenti Comuni: Sauge (BE), Val-de-Charmey (FR), Ilanz/Glion (GR), Bettmeralp (VS), Magliaso (TI) e Haut-Vully (FR). Per questi Comuni le verifiche hanno dimostrato una quota di abitazioni secondarie superiore al 20 per cento.

Il prossimo aggiornamento dell'Appendice all'ordinanza è previsto per l'autunno 2015. Nel frattempo, però, l'ARE continuerà a esaminare le richieste di stralcio da parte dei Comuni e a decidere in merito.

Garantita la certezza giuridica

A fine 2013, sulla base dei dati della statistica degli edifici e delle abitazioni (SEA) dell'Ufficio federale di statistica (UST) si supponeva che ci fossero circa altri 90 Comuni con una quota di abitazioni secondarie superiore al 20 per cento. L'11 marzo 2014 la Confederazione ha informato i Comuni su queste presunte quote, chiedendo loro di verificare i dati. Per i circa 80 Comuni finora esaminati, l'indicazione concernente il tipo di utilizzazione dell'abitazione fornita dai Comuni nel Registro federale degli edifici e delle abitazioni (REA) non era sufficientemente dettagliata. Nella procedura d'esame è tuttavia emerso che, a seguito dell'aggiornamento dei dati, la quota di abitazioni secondarie è scesa sotto il 20 per cento in quasi tutti i Comuni. Di conseguenza nella lista dell'Appendice all'ordinanza sulle abitazioni secondarie è stato inserito un solo nuovo Comune (Magliaso, TI).

Per circa 10 Comuni sono ancora in corso le verifiche del caso. L'ARE prevede che anche la maggior parte dei Comuni ancora in esame rileverà una quota di abitazioni secondarie inferiore al 20 per cento. Grazie all'aggiornamento dei dati da parte dei Comuni, si possono ora fornire indicazioni più attendibili circa l'utilizzazione del parco immobiliare. A seguito infine delle prove fornite è stata migliorata la certezza del diritto, poiché per i Comuni interessati è possibile chiarire se sottostanno o meno all'applicazione dell'ordinanza sulle abitazioni secondarie.


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