Il Tribunale amministrativo federale non entra in materia sul ricorso contro l’adeguamento di TARMED

Berna, 30.10.2014 - Il Tribunale amministrativo federale non entra in materia sul ricorso presentato contro l’ordinanza del Consiglio federale sull’adeguamento delle strutture tariffali TARMED. Per questo adeguamento il Collegio governativo si era avvalso della sua competenza sussidiaria e aveva dato maggior peso alle prestazioni della medicina di base rispetto a quelle tecniche. Il Dipartimento federale dell’interno ha preso atto con soddisfazione di questa decisione.

L'adeguamento delle strutture tariffali TARMED, in vigore dal 1° ottobre 2014, permette ai medici di base, segnatamente ai medici di famiglia e ai pediatri, di ricevere un supplemento per le consultazioni eseguite nei loro studi. Al contempo viene ridotta la rimunerazione di determinate prestazioni tecniche. Questi adeguamenti, dell'ordine di 200 milioni di franchi, rispettano la neutralità dei costi e non generano costi supplementari per gli assicurati.

Negli ultimi anni, il progresso medico e tecnico ha modificato gli equilibri della struttura tariffale, che nel suo complesso non risultava più appropriata e andava pertanto adeguata. Poiché i partner tariffali non hanno trovato un accordo sul miglioramento della posizione dei medici di base, il Consiglio federale ha adeguato il tariffario TARMED di conseguenza.

La federazione H+ Gli ospedali svizzeri ha interposto ricorso, insieme a 103 nosocomi, dinanzi al Tribunale amministrativo federale di San Gallo. Quest'ultimo non è entrato in materia ed ha anzi rilevato che le decisioni del Consiglio federale concernenti le strutture tariffali unificate a livello federale non possono essere oggetto di ricorso.

Non è ancora dato sapere se e come il procedimento sarà proseguito dinanzi al Tribunale federale.


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