Patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO: presentate otto tradizioni svizzere

Berna, 22.10.2014 - Il Consiglio federale ha approvato una lista indicativa delle otto tradizioni svizzere candidate all’iscrizione al patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. La gestione del rischio di valanghe, il know-how in meccanica degli orologi, il design grafico e tipografico svizzero, la stagione alpestre, lo jodel, le processioni della Settimana Santa a Mendrisio, la festa dei vignaioli di Vevey e il Carnevale di Basilea saranno proposti al Comitato per il patrimonio immateriale dell’UNESCO. La prima candidatura è prevista per il 2015.

Nel 2008 la Svizzera ha ratificato la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 2003. Una prima tappa dell'attuazione ha consistito nello stilare un inventario nazionale del patrimonio culturale immateriale: «La lista delle tradizioni viventi in Svizzera», pubblicata nel 2012, elenca 167 tradizioni. A partire da questo documento, la Svizzera può presentare all'UNESCO le candidature per le Liste del patrimonio culturale immateriale dell'umanità, in cui confluiscono canti e danze tradizionali, riti carnascialeschi e sociali e altre conoscenze artigianali.

La Svizzera desidera apportare il proprio contributo alla Convenzione proponendo all'UNESCO una serie di otto candidature ideate come un insieme coerente. Questa selezione coniuga proposte più usuali ed elementi più originali. Stilata da un gruppo di nove esperti provenienti da tutta la Svizzera, ha ricevuto il benestare del Consiglio federale. La lista include: gestione del rischio di valanghe, know-how in meccanica degli orologi, design grafico e tipografico svizzero, stagione alpestre in Svizzera, jodel, processioni della Settimana Santa a Mendrisio, festa dei vignaioli di Vevey e Carnevale di Basilea. Consentirà alla Svizzera di proporre una visione innovativa di ciò che significano tradizioni e patrimonio immateriale al giorno d'oggi.

Le candidature svizzere saranno stabilite in partenariato con gli operatori interessati. Potranno essere depositate nel mese di marzo di ogni anno, in vista dell'iscrizione nell'autunno dell'anno successivo. A ogni ciclo d'iscrizione si potrà presentare una sola candidatura nazionale, a partire dal 2015.

Con la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, l'UNESCO permette di tematizzare e di proteggere un patrimonio che non si legge essenzialmente nella pietra e nello spazio ma nel tempo, nelle pratiche comunitarie e nelle interazioni sociali. Questo patrimonio ingloba tradizioni viventi come le espressioni orali, le arti dello spettacolo, le pratiche sociali, riti e feste, conoscenze della natura e dell'universo e artigianali. Testimonia così della grande diversità culturale e della creatività umana.


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