Il Consiglio federale avvia la consultazione sulla Riforma III dell’imposizione delle imprese

Berna, 22.09.2014 - Nella sua ultima seduta il Consiglio federale ha deciso di avviare la procedura di consultazione sulla Riforma III dell’imposizione delle imprese. La riforma si prefigge di ampliare ulteriormente il sistema fiscale svizzero tenendo conto degli sviluppi internazionali e di consolidare la competitività. L’attrattiva della piazza fiscale svizzera deve essere aumentata e anche in futuro le imprese dovranno contribuire considerevolmente al finanziamento dei compiti di Confederazione, Cantoni e Comuni. Il progetto è il risultato di lavori preliminari pluriennali in cui i Cantoni e l’economia sono stati strettamente coinvolti.

Negli ultimi anni, le condizioni quadro fiscali attrattive per le imprese hanno contribuito al benessere della Svizzera. Le imprese residenti nel nostro Paese creano posti di lavoro, operano investimenti e provvedono a un gettito fiscale elevato.

Negli scorsi anni, le società a statuto fiscale cantonale hanno sempre generato circa la metà delle entrate dell'imposta sull'utile della Confederazione. A seguito degli sviluppi sul piano internazionale, in particolare in seno all'OCSE, è da presumere che queste regolamentazioni vigenti non saranno più compatibili con gli standard internazionali. La diminuzione del consenso nei confronti del sistema fiscale svizzero ha provocato una riduzione della certezza del diritto e di pianificazione per le imprese.

La riforma dell'imposizione delle imprese si prefigge di rafforzare il consenso internazionale della piazza imprenditoriale svizzera, in modo da garantire condizioni quadro giuridiche di centrale importanza per le imprese. Al contempo con una serie di ulteriori misure si intende migliorare la sistematica e l'equilibrio della legislazione tributaria sulle imprese.

Misure di politica fiscale

Il Consiglio federale propone la soppressione di norme esistenti che non saranno più compatibili con gli standard internazionali. In particolare si tratta degli statuti fiscali applicati dai Cantoni alle società holding, alle società di domicilio e alle società miste.

La novità è costituita dall'introduzione di un licence box e di un'imposta sull'utile con deduzione degli interessi. I Cantoni devono inoltre ottenere la possibilità di introdurre agevolazioni mirate in ambito di imposta sul capitale. Con una serie di misure anche la sistematica del diritto tributario deve essere rafforzata. Tra questi provvedimenti figurano l'abolizione della tassa d'emissione sul capitale proprio, adeguamenti in ambito di deduzione per partecipazioni e di compensazione delle perdite come pure una regolamentazione unitaria per lo scioglimento delle riserve occulte.

Infine deve essere adeguata anche l'imposizione dei titolari di diritti di partecipazione con una combinazione equilibrata di misure fiscali di sgravio e aggravio. In questo modo il Consiglio federale tiene conto in particolare del fatto che a seguito della Riforma III dell'imposizione delle imprese potrebbero verificarsi riduzioni moderate delle aliquote cantonali dell'imposta sull'utile. Tra queste misure rientrano l'imposizione di utili in capitale su titoli nonché adeguamenti in ambito di procedura d'imposizione parziale su dividendi.

Misure di politica finanziaria

Le misure in materia di politica fiscale sono attuate prevalentemente nei Cantoni e nei loro Comuni e comportano minori entrate più importanti di quelle della Confederazione. Quest'ultima approfitta invece del rafforzamento della competitività fiscale a livello di entrate dell'imposta federale diretta. Per questo motivo il Consiglio federale intende operare una distribuzione equilibrata degli oneri tra Confederazione e Cantoni con misure verticali di compensazione pari a un miliardo. Questo obiettivo dovrebbe essere raggiunto con l'aumento della quota dei Cantoni all'imposta federale diretta.

Il sistema della perequazione finanziaria, che ha dato buoni risultati, viene mantenuto. Nel quadro della riforma dell'imposizione delle imprese saranno comunque necessari adeguamenti al meccanismo del sistema al fine di contemplare le nuove realtà della politica fiscale. In futuro la diminuzione delle entrate derivanti dall'imposizione dell'utile sarà presa in considerazione con nuovi fattori di ponderazione. Inoltre, in un periodo di transizione, viene assicurato con un contributo complementare ai Cantoni finanziariamente più deboli di raggiungere l'obiettivo della dotazione minima secondo il sistema vigente.

Per quanto sia possibile quantificare le ripercussioni finanziarie dei singoli elementi di riforma, è possibile affermare che gravano il bilancio della Confederazione per un importo complessivo di circa 1,7 miliardi di franchi. Ai maggiori oneri pari a 2 miliardi si contrappongono nuove entrate di 0,3 miliardi provenienti dall'introduzione dell'imposta sugli utili in capitale. Ai fini del controfinanziamento deve essere costituita un'eccedenza strutturale di circa 1 miliardo. Anche l'aumento del numero degli ispettori fiscali dovrebbe contribuire alle maggiori entrate.

Ulteriore modo di procedere

La consultazione dura fino al 31 gennaio 2015. Oltre ai pareri pervenuti dalla consultazione, negli ulteriori lavori bisognerà tenere conto anche degli sviluppi internazionali verificatisi nel frattempo.


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