Situazione in Ucraina: Il Consiglio federale predispone nuove misure contro l’aggiramento delle sanzioni

Berna, 27.08.2014 - Oggi alle ore 18:00 entrerà in vigore l’ordinanza modificata del 2 aprile 2014 che istituisce provvedimenti per impedire l’aggiramento delle sanzioni internazionali, come deciso dal Consiglio federale che vi ha aggiunto le sanzioni emesse a luglio dall’UE.

Nella riunione del 13 agosto 2014 sulla situazione in Ucraina, il Consiglio federale ha deciso di ampliare la propria politica al riguardo e di adottare tutte le misure necessarie per impedire che le sanzioni emesse dall'UE vengano aggirate sul territorio svizzero. Queste misure sono state promulgate oggi dal Consiglio federale.

Nel settore finanziario vengono sottoposte all'obbligo di autorizzazione le emissioni di strumenti finanziari a lungo termine di cinque banche russe. In futuro verranno autorizzate esclusivamente le emissioni che non superano il valore medio degli strumenti finanziari degli ultimi anni. Saranno esonerate da tale obbligo le filiali svizzere di queste banche qualora non agiscano in nome o per conto della casa madre. La stessa eccezione è contemplata anche dalle misure emanate dall'UE per le filiali delle banche russe di cui sopra presenti sul suo territorio. Il mercato secondario di strumenti finanziari nuovi emessi al di fuori della Svizzera e dell'UE viene sottoposto all'obbligo di notifica. Undici nomi sono stati aggiunti all'elenco delle persone e delle imprese con le quali gli intermediari finanziari non possono intrattenere nuove relazioni d'affari e devono notificare quelle già esistenti.

Nell'ambito della legislazione sul controllo dei beni a duplice impiego, il Consiglio federale ha deciso di aggiungere un ulteriore criterio per negare l'esportazione a quelli già vigenti per quanto riguarda i beni militari speciali soggetti ad autorizzazione e i beni a duplice impiego (dual use). Questo criterio stabilisce che l'autorizzazione può essere negata qualora i beni siano totalmente o parzialmente destinati a scopi militari oppure a utilizzatori finali militari. Per quanto riguarda le importazioni di materiale bellico, il Consiglio federale ha deciso di bloccare questo tipo di merci provenienti dall'Ucraina e dalla Russia. Il Consiglio federale ha inoltre deciso di sottoporre all'obbligo di notifica le esportazioni in Russia di determinati beni utilizzati per la trivellazione in acque profonde, l'esplorazione artica e il petrolio di scisto.

In linea con la politica svizzera di non riconoscimento dell'annessione della Crimea da parte della Russia, che viola il diritto internazionale, il Consiglio federale ha emesso un divieto di importazione e di esportazione di determinati beni strategici per l'estrazione di petrolio e gas nonché delle restrizioni agli investimenti per la Crimea e Sebastopoli.

Il Consiglio federale ha preso conoscenza dei provvedimenti emanati dalla Russia nel settore agricolo e ha dichiarato che la Svizzera non adotterà alcuna misura nazionale tesa alla promozione di ulteriori esportazioni svizzere in Russia.

Il Consiglio federale segue con attenzione gli sviluppi della situazione in Ucraina e si riserva di predisporre ulteriori misure.


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