Rapporto della CdG sulla libera circolazione delle persone: parere del Consiglio federale

Berna, 15.08.2014 - Un rapporto della Commissione della gestione del Consiglio nazionale (CdG-N), del 4 aprile 2014, raccomanda nove misure per migliorare il controllo del diritto di soggiorno degli stranieri nell’ambito dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC). Nel suo parere, il Consiglio federale rimanda ai lavori in corso concernenti le misure per la lotta agli abusi, in consultazione dal 2 luglio. Inoltre si attendono sviluppi per quanto riguarda l’attuazione dell’articolo 121a della Costituzione federale.

Il Consiglio federale approva la conclusione del rapporto, secondo cui l'immigrazione nell'ambito dell'Accordo di libera circolazione è principalmente riconducibile a motivi di lavoro. È soprattutto l'economia a reclutare lavoratori stranieri e a controllare in tal modo l'immigrazione.

Pacchetto di misure per la lotta agli abusi
Il pacchetto di misure per la lotta agli abusi, in consultazione dal 2 luglio, tiene già conto di alcune raccomandazioni essenziali del rapporto della CdG. I cittadini UE-AELS che entrano in Svizzera unicamente per cercare un impiego sono ad esempio espressamente esclusi dall'aiuto sociale. Occorre definire chiaramente il momento a partire dal quale, in caso di disoccupazione, si vedono revocare il diritto di soggiorno ottenuto in quanto lavoratori. Se sono immigrati come beneficiari di rendita, il loro permesso di dimora deve essere verificato qualora percepiscano prestazioni complementari. Il Consiglio federale intende fissare espressamente tali principi nel diritto federale, per assicurare un'esecuzione uniforme in tutta la Svizzera.

Un'altra parte delle raccomandazioni della CdG è adempiuta per mezzo dei meccanismi di controllo o delle misure accompagnatorie esistenti. È già ad esempio stato introdotto lo scambio di dati rilevanti in materia di diritto di soggiorno tra le casse di disoccupazione e i servizi cantonali di migrazione, nonché tra le autorità d'assistenza sociale e le autorità cantonali in materia di migrazione.

Margine discrezionale dei Cantoni nell'attuazione della libera circolazione delle persone
Prima di elaborare il proprio parere, il Consiglio federale ha consultato i Cantoni competenti per l'attuazione dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone. Il Collegio governativo adduce due ragioni per l'attuazione distinta nei Cantoni: in virtù del sistema federalistico i Cantoni hanno, per volontà politica, un margine discrezionale che applicano diversamente. Inoltre, a causa della loro posizione geografica, le sfide con cui i Cantoni si confrontano sono differenti. In un Cantone di confine, ad esempio, la migrazione per motivi di lavoro è più intensa che in molti Cantoni interni. 

Raccomandazioni nel rapporto della CdG
Nel gennaio 2012 il Controllo parlamentare dell'amministrazione (CPA) è stato incaricato dalla CdG-N di effettuare una valutazione del soggiorno degli stranieri nell'ambito dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone. In base a tale valutazione, il 4 aprile 2014 la CdG-N ha adottato il rapporto con nove raccomandazioni all'attenzione del Consiglio federale.


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