Previdenza per la vecchiaia 2020: la procedura di consultazione conferma la necessità e gli obiettivi dell’ampia riforma

Berna, 25.06.2014 - Il Consiglio federale ha preso atto dei risultati principali della procedura di consultazione e adottato nuove decisioni di fondo in vista dell’ampia riforma della previdenza per la vecchiaia, incaricando il Dipartimento federale dell’interno DFI di sottoporgli entro l’autunno il relativo messaggio.

Posto in consultazione dal Consiglio federale il 20 novembre scorso, il progetto della riforma Previdenza per la vecchiaia 2020 ha suscitato grande interesse e in linea di massima è stato accolto favorevolmente. In particolare, vi è un ampio consenso sulla sua necessità e sugli obiettivi stabiliti, ovvero mantenere invariato il livello delle rendite di vecchiaia e garantire il finanziamento della previdenza per la vecchiaia. I partecipanti alla consultazione concordano anche sul fatto che la riforma dovrà interessare allo stesso tempo il 1° e il 2° pilastro. Avendo trovato conferma, l’indirizzo della riforma sarà quindi mantenuto.

Come ci si poteva aspettare, le opinioni divergono invece sull’ampiezza della riforma e sulle misure proposte. Per garantire un progetto equilibrato in grado di ottenere un consenso maggioritario, il Consiglio federale ha ribadito gli elementi centrali dell’avamprogetto: età di riferimento di 65 anni per uomini e donne con possibilità di flessibilizzazione, adeguamento dell’aliquota minima di conversione nella previdenza professionale con misure compensative, finanziamento aggiuntivo per l’AVS tramite l’IVA e meccanismo d’intervento per l’AVS. Tenuto conto dei risultati della procedura di consultazione, l’Esecutivo ha tuttavia deciso di modificare il progetto di riforma nel modo seguente:

  • l’IVA aumenterà a favore dell’AVS non di 2, ma di 1,5 punti percentuali al massimo. Questo dovrebbe permettere di colmare i deficit di finanziamento prevedibili fino al 2030.
  • Per semplificare il 2° pilastro, sarà soppressa la deduzione di coordinamento nella previdenza professionale obbligatoria; al contempo, gli accrediti di vecchiaia saranno ridotti, cosicché il livello delle prestazioni rimarrà invariato.
  • Gli introiti del punto percentuale IVA riscosso già attualmente (il cosiddetto "percento demografico") saranno interamente destinati all’AVS e non più ripartiti tra l’assicurazione (83 %) e la Confederazione (17 %); la partecipazione di quest’ultima alle uscite dell’AVS sarà ridotta di conseguenza, il che semplificherà i flussi finanziari.

Il Consiglio federale ha incaricato il DFI di apportare le modifiche summenzionate al progetto di riforma e di sottoporgli per approvazione entro l’autunno il messaggio con i disegni del testo di legge e della modifica costituzionale.


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