Licenziato il messaggio sull’iniziativa popolare generica

Berna, 31.05.2006 - Il Consiglio federale ha licenziato il messaggio concernente una riforma dei di-ritti popolari che porta sull’introduzione dell’iniziativa popolare generica, approvata da popolo e Cantoni il 9 febbraio 2003. L’esercizio di questo nuovo diritto consente non solo di chiedere cambiamenti della Costituzione ma anche modifiche di legge. Il Consiglio federale si prefigge di allestire lo strumento dell’iniziativa popolare generica e il suo uso in maniera semplice, chiara e com-prensibile.

Allorché una modifica di legge - o una nuova legge -  è richiesta mediante iniziativa popolare generica, il Parlamento, se è d’accordo con l’oggetto della domanda (sia pure con riserve), può presentare un controprogetto. Insorge allora l’obbligo di indire una votazione popolare (senza la maggioranza dei Cantoni). Se invece il Parlamento approva senza restrizioni l’iniziativa popolare generica e rinuncia a presentare un controprogetto, l’oggetto sottostà soltanto al referendum facoltativo ed è quindi sottoposto a votazione popolare unicamente in caso di riuscita del referendum.

Le modifiche costituzionali richieste mediante un’iniziativa popolare generica continuano a sottostare al referendum obbligatorio (e devono ottenere la maggioranza del popolo e dei Cantoni). Il Parlamento può opporre alla modifica costituzionale un controprogetto qualora approvi l’oggetto dell’iniziativa popolare con riserve. In tal caso, entrambi i progetti sono sottoposti al popolo e ai Cantoni, ciascuno con una domanda risolutiva.

La Costituzione impone al legislatore di emanare disposizioni volte a concretizzare l’iniziativa popolare generica per evitare che, una volta adottata dal sovrano, non sia attuata per mancanza di consenso tra i Consigli. Se il comitato d’iniziativa considera carente l’attuazione dell’iniziativa popolare generica può ormai adire il Tribunale federale.

Le altre modifiche della normativa sui diritti politici adottati dal Consiglio federale nel suo messaggio vertono sull’introduzione graduale del voto elettronico, la tenuta congiunta del registro elettorale degli svizzeri all’estero da parte dei Cantoni, la precisazione del voto per rappresentanza, la limitazione delle istruzioni di voto della Cancelleria federale al sistema di votazione proporzionale, la possibilità di restringere le possibilità di voto in caso di elezioni tacite per i Cantoni con sistema maggioritario, come pure il divieto di rinviare, mediante un link in Internet, a pagine che contraddicono il diritto vigente nell’ambito delle informazioni sul voto.


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